anche quando l’Odontoiatria non era altro che frutto di sciamanesimo e credenze popolari, l’essere umano era però ben cosciente di una cosa: il mal di denti è un dolore insopportabile, non compatibile con la vita.
prima dell’inizio della medicina moderna, per secoli e secoli ai nostri antenati non rimaneva che combattere le infezioni dentali con l’unico rimedio veramente efficace conosciuto e praticabile: l’estrazione dentale.
fortunatamente, nei tempi attuali l’estrazione dentale è un intervento che è riservato solo ai casi veramente gravi, quasi sempre come extrema ratio.
l’avanzamento delle cure e delle terapie, e soprattutto la nascita dell’Endodonzia, hanno cambiato radicalmente il concetto di estrazione dei denti, rendendo la pratica ormai un’eccezione, e non la regola.
in certi contesti, comunque, l’estrazione dentale è ancora necessaria.
scopri tutto sull’estrazione dei denti leggendo questa pagina.
Cos’è l’estrazione dentale?
l'estrazione dentale è stata, per secoli e secoli, l'unico metodo conosciuto dall'uomo per curare carie ed infezioni dentali
l’estrazione dentale (o estrazione dentaria), conosciuta tecnicamente anche come avulsione, è quell’intervento chirurgico atto a rimuovere un dente naturale dell’arcata dentale.
è un intervento molto antico, praticato da praticamente tutte le culture e le civiltà della storia, quasi sempre come atto terapeutico (ma a volte, anche punitivo).
già il più famoso medico del mondo antico, nonché ‘padre della medicina’, cioè Ippocrate di Coo, descriveva minuziosamente la procedura estrattiva utilizzata all’epoca, concettualmente uguale a quella moderna, con pinze ed elevatori.
attualmente, con i grandi progressi dell’Odontoiatria, l’estrazione dentale è divenuta da comune pratica terapeutica a atto eccezionale, utilizzato esclusivamente come extrema ratio, dopo il fallimento (o l’impossibilità) di tutte le altre cure dentali.
Perché si pratica l’estrazione dentale?
un dente estratto, devitalizzato e incapsulato, totalmente corroso dal tartaro e dalla piorrea
il presupposto dell’estrazione dentale era ed è tuttora valido: si effettua solo su denti che sarebbe molto peggio tenere in bocca piuttosto che levare.
un tempo, quando l’Endodonzia non era ancora stata inventata e la tecnica odontoiatrica era grezza, si procedeva all’estrazione anche per patologie o danneggiamenti ora assolutamente evitabili, come ad esempio:
- Carie molto profonde;
- Scheggiature e rotture dei denti;
- Necrosi della polpa;
- Ascessi e granulomi;
- Piorrea in stato avanzato
in pratica, ogni qual volta c’era un danneggiamento irreparabile del dente, con conseguente attacco batterico (e grande dolore per il paziente).
attualmente, gran parte delle problematiche considerate irrisolvibili se non con l’estrazione son state superate, grazie alle cure endodontiche come la cura della malattia parodontale, la cura canalare e l’apicectomia.
tuttavia, l’estrazione dentale è ancora praticata, e spesso si rivela sempre l’ultima davvero utile per andare a risolvere situazioni (quasi sempre gravi), in cui ormai la struttura interna del dente è seriamente compromessa, oppure vi è un tale stato infettivo impossibile da risolvere con le cure endodontiche disponibili.
sono eventi ormai rari, però possibili.
a margine di tutto ciò, è bene considerare che l’estrazione dentale è ancora molto praticata come atto terapeutico o preventivo nel caso di problemi col terzo molare (dente del giudizio), la cui perdita è considerata ininfluente ai fini funzionali ed estetici.
Fino a prima dell'introduzione della cura canalare e, di rimando, dell'inizio dell'Endodonzia, l'estrazione dentale è stata, per millenni, l'unica terapia conosciuta dall'uomo per curare pressoché ogni patologia o condizone patologica dei denti.
Le estrazioni non venivano effettuate dai Medici (che, all'epoca, non si 'sporcavano le mani' con la Chirurgia), ma erano praticate dai frati, dai norcini o, se proprio andava bene, dai Cerusici, cioè i primi Chirurghi... Che spesso provenivano comunque dalla macelleria animale!
Quando si pratica l’estrazione dentale?
a parte il terzo molare, cioè il dente del giudizio, l’estrazione dentale è ormai considerato un intervento estremo, evitabile nella maggior parte dei casi comuni di complicazioni dentali.
tuttavia, può essere ancora utile, in alcuni casi anzi necessaria.
Ecco una breve lista delle situazioni, o delle patologie, che necessitano ancora di estrazione dentale:
- Carie estremamente grave, che ha intaccato le radici del dente
Solitamente, con le moderne cure endodontiche, la carie anche profonda non richiede più estrazione del dente, ma in rari casi essa è ancora possibile.
Se la putrefazione interna causata dai batteri ha ormai intaccato le radici del dente, tale da non rendere possibile la cura canalare, l’estrazione è l’unica terapia possibile; - Fallimento della cura canalare
La cura canalare, specialità regina dell’Endodonzia, consente di recuperare un elemento dentale profondamente danneggiato dai batteri, e nella maggior parte dei casi la terapia funziona egregiamente.
Tuttavia, in una minoranza statistica, a volte la cura canalare non funziona: per via della formazione di importanti granulomi oppure, molto più comunemente, per la frattura interna dei canali radicolari.
In quel caso, l’estrazione è imperativa, poiché l’elemento dentale non è recuperabile; - Frattura verticale della radice
Una radice fratturata verticalmente, per esempio dopo un trauma o un incidente, indica sempre l’estrazione dentale, in quanto danno non recuperabile;
- Denti inclusi o seminclusi
Denti non correttamente spuntati, tipicamente i denti del giudizio (terzi molari) solitamente richiedono l’estrazione; - Granulomi recidivanti
Granulomi che regolarmente si ripropongono e creano ascessi, anche dopo idonee terapie endodontiche (come la cura canalare o l’apicectomia) richiedono solitamente l’estrazione del dente, con bonifica dell’area ossea; - Denti soprannumerari
Denti in più che non dovrebbero esserci, frutto di malformazioni congenite, possono essere elementi papabili per l’estrazione dentale;
- Bonifica dell’arcata dentale prima di una overdenture
L’overdenture, ossia l’installazione di una dentiera fissa su impianti, richiede solitamente la bonifica di tutte le arcate dentali, con l’estrazione dei denti residui (generalmente malmessi);
- Denti da latte che non vogliono cadere
I denti decidui che non cadono regolarmente da soli possono causare mancata eruzione dei denti permanenti, e quindi sono solitamente estratti per facilitare lo spuntare di questi ultimi
conclude la lista la considerazione generale di partenza riguardo all’estrazione, da tenere sempre a mente: si esegue solo quando il danno della permanenza del dente sarebbe più grande della sua perdita.
L’estrazione semplice del dente
l’estrazione semplice del dente è l’intervento che, come il nome lascia intuire, viene effettuato con più facilità.
il dente viene estratto per mezzo dei tradizionali strumenti della pinza e dell’elevatore (non molto dissimili a quelli utilizzati dai nostri antenati nei secoli scorsi), ed è solitamente abbastanza rapido.
l’estrazione dentale semplice viene effettuata in anestesia locale, quindi è del tutto indolore.
al massimo, il paziente può sentire una ovvia e normale sensazione di pressione e tiraggio, ma che comunque non è percepita come dolorosa.
a fine intervento, è solitamente applicato un sacchetto di ghiaccio, utile a impedire il rigonfiamento eccessivo della parte che ha subito l’estrazione.
il dolore post operatorio è tenuto sotto controllo dall’assunzione di normali antinfiammatori ed antidolorifici, e a discrezione dell’Odontoiatra può essere prescritto anche un ciclo preventivo antibiotico (non sempre necessario).
la guarigione è solitamente veloce, e il gonfiore, con annesso dolore, scompare dopo qualche giorno.
L’estrazione chirurgica del dente
quando il dente da estrarre è semi-incluso o totalmente incluso, è già rotto o spezzato oppure è posizionato particolarmente inclinato, l’estrazione semplice non è possibile, e si deve provvedere a quella chirurgica.
nell’estrazione chirurgica l’Odontoiatra incide la gengiva e la solleva, creando il giusto spazio di lavoro per accedere, dall’interno, al dente da estrarre.
non è raro che i denti che richiedono l’intervento chirurgico (solitamente, quelli del giudizio) siano fatti implodere dal dentista causandone la frattura: in questo modo si può agevolarne la rimozione, riducendo al minimo le asportazioni non volute dell’osso alveolare (che dovrebbero sempre essere evitate, oppure per l’appunto ridotte).
finito l’intervento, sempre eseguito in anestesia locale, l’Odontoiatra provvede poi alla sutura della gengiva.
la procedura chirurgica un tempo era estremamente invasiva ma ora, grazie al progredire dei protocolli d’intervento, è molto più sopportabile, anche nel decorso post-operatorio.
il dolore alla fine dell’intervento, comunque presente, può essere tenuto a bada con gli antidolorifici e, anche in questo caso, l’Odontoiatra può prescrivere un ciclo di terapia antibiotica per prevenire infezioni opportunistiche da parte dei batteri.
essendo un vero e proprio intervento chirurgico, l’estrazione con incisione guarisce in più tempo rispetto all’estrazione semplice.
ciò non deve spaventare, in quanto evento assolutamente normale, che comunque si risolve (salvo complicazioni) in circa 10-12 giorni, a seconda della risposta del paziente.
Ci sono possibili complicanze nella rimozione di un dente?
come qualsiasi intervento di natura chirurgica, anche la rimozione di un dente può portare complicanze: alcune evitabili, altre molto rare, altre possibili e altre invece inevitabili.
ovviamente, l’Odontoiatra è tenuto ad informare adeguatamente il paziente sui rischi e sui benefici dell’intervento, e il paziente ha tutto il diritto di chiedere spiegazioni e delucidazioni su ogni punto che non ha ben compreso.
ciò sembra banale, ma in realtà è molto importante non solo per mantenere il rapporto di fiducia medico-paziente, ma anche (e soprattutto) per facilitare il lavoro del dentista ed eseguire poi bene tutte le indicazioni del post-operatorio, diminuendo quindi i rischi e velocizzando la guarigione.
tra le inevitabili complicanze dell’estrazione dentale troviamo:
- Il sanguinamento
È una complicanza inevitabile, di cui il paziente deve essere avvertito.
Avviene sia durante l’estrazione che dopo, e a volte prosegue per qualche giorno.
Con le procedure moderne di estrazione il sanguinamento dentale è molto ridotto, ma comunque è impossibile da eliminare completamente.
Il paziente deve essere comunque tranquillizzato: esso è inevitabile ma è comunque confinato e limitato, e passa naturalmente dopo poco tempo; - Il gonfiore
Come ogni parte del corpo che subisce un trauma, anche la mandibola o la mascella che hanno subito un’estrazione rispondono alla stessa, gonfiandosi.
Ciò è considerato normale ed inevitabile, ma è tenuto sotto controllo con l’applicazione di ghiaccio e l’utilizzo di antinfiammatori; - Dolore post operatorio
È una complicanza anch’essa inevitabile, che comunque ormai viene controllata dall’assunzione (moderata, e secondo le prescrizioni mediche) degli antidolorifici e degli antinfiammatori.
Dura di solito qualche giorno, per poi regredire spontaneamente, seguendo la guarigione della ferita
Tra le complicanze possibili, invece troviamo:
- Possibile lesione dei nervi
Se l’estrazione riguarda l’arcata inferiore della bocca, è possibile che possa venire intaccato e danneggiato il nervo alveolare inferiore, oppure il nervo linguale.
Il pericolo di ciò aumenta all’aumentare dell’eccentricità delle radici dentali del paziente, e dovrebbe quindi essere calcolato eseguendo prima una TAC dentale di controllo.
La lesione dei nervi può causare una perdita di sensibilità o un’alterazione della stessa a tutto il settore inferiore della bocca, di natura permanente o transitoria; - Lesioni dei denti prossimali
Evento possibile, seppur raro, che riguarda soprattutto denti prossimali malconci (già ricostruiti) oppure lesionati dalla parodontite.
Solitamente con una giusta tecnica estrattiva, e con l’esperienza necessaria, l’Odontoiatra può evitare il problema, che tuttavia rimane possibile;
- Forte sanguinamento
In genere il sanguinamento durante l’estrazione è contenuto, ma è possibile che esso invece si tramuti in una piccola emorragia di forte intensità
tra li eventi possibili, ma rari, invece troviamo:
- Frattura della mandibola
Evento abbastanza raro, che si verifica soprattutto col l’uso di leve dall’elevata potenza (ormai ben poco utilizzate);
- Lussazione della mandibola
Anche in questo caso, evento concatenato alla troppa forza applicata dal dentista durante l’estrazione, che tuttavia si verifica ormai raramente;
- Ostemielite
Infezione di origine batterica dell’osso alveolare.
Un evento decisamente raro nel caso di un’estrazione dentale, che solitamente si verifica solo in soggetti immunodepressi;
- Alveolite post-estrattiva
Infezione dell’alveolo del dente (la sua conca nell’osso agevolare), frutto dell’attacco batterico post-estrazione.
Evento sempre possibile ma ormai abbastanza raro se coperto da adeguata profilassi antibiotica, aumenta in maniera decisa in soggetti fumatori;
- Trisma
Contrattura spastica dei masseteri, cioè i muscoli della mandibola, che causa l’impossibilità di apertura della bocca.
Evento possibile, ma statisticamente molto raro
è bene ricordare che tutte queste complicanze, soprattutto quelle rare, sono spesso evitabili seguendo alla lettera le indicazioni post-intervento dell’Odontoiatra, ricordandosi di evitare assolutamente il consumo di tabacco (prima causa di alveoliti post-estrattiva).
Nell'Odontoiatria moderna, tutti i denti ad eccezione dei terzi molari (cioè i denti del giudizio) tendono ad essere conservati il più possibile.
Le procedure di cura dell'Endodonzia, la ricostruzione dentale avanzata, grazie ad apposite resine composite oppure grazie al ricorso delle corone sintetiche, permettono di tenere in bocca i denti naturali per molto, molto tempo, anche a fronte di situazioni di danneggiamento complesse.
L'estrazione è usata ormai solo come ultima arma, quando non vi è altra soluzione possibile e quando, se non effettuata, vi è il rischio di compromettere la salute dei denti sani, della bocca e, in generale, del paziente stesso.
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Quindi ricorda che...
- L’estrazione dentale è quell’intervento chirurgico che serve a rimuovere un dente dall’arcata dentale;
- Attualmente, l’estrazione dentale è un evento raro, utilizzato come extrema ratio nel caso in cui sia veramente impossibile salvare il dente con le terapie attualmente conosciute;
- Nel passato, l’estrazione dentale era un intervento molto comune, in quanto unico rimedio efficace per curare le pulpiti e gli ascessi da carie dentale;
- Esistono due tipi di estrazione dentale: semplice e chirurgica (o complessa);
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- Un qualsiasi dente, a parte quelli del giudizio, viene estratto solo se la sua permanenza in bocca causerebbe più danni della sua estrazione;
- Grazie all’avanzamento dell’Endodonzia, è ormai possibile risolvere molti problemi, anche gravi, evitando l’estrazione dentale
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Gianluigi Bittante il giorno:
martedì 06 agosto, 2024
Il Dott. Gianluigi Bittante è un Medico Chirurgo specializzato in Odontostomatologia e Protesi Dentaria.
Ha rilevato lo storico Studio Dentistico Bittante da suo padre, il Dott. Luigi Bittante, che lo aprì nel 1955.
Si è particolar modo dedicato allo studio e al trattamento della parodontite, conosciuta anche come piorrea, di cui è uno dei massimi esperti in Italia.
Lo Studio Dentistico Bittante è, attualmente, uno dei centri di rilievo nazionale per il trattamento della parodontite, e giornalmente riceve pazienti da tutta Italia, curando casi complessi a cui, spesso, è stata proposta l'estrazione di tutti gli elementi dentali danneggiati dalla piorrea.
Nell'esercizio trentennale della professione di Medico, il Dottore ha sviluppato un protocollo di trattamento della parodontite unico in tutto il Paese, chiamato PBG - Parodontologia Biologicamente Guidata.
L'obiettivo del Dottore, spesso realizzato, è proprio quello di salvare i denti dei suoi pazienti con parodontite, evitandone l'estrazione.
Oltre a questo scopo principale, quotidianamente il Dott. Gianluigi Bittante si occupa dell'Odontoiatria d'urgenza, dell'Odontoiatria Estetica, dell'Implantologia e della cura della parodontite.