ti sanguinano i denti quando te li lavi?
Le tue gengive appaiono rosse, gonfie e, se le premi col un dito, sanguinano?
Non è un buon segno: le gengive sane non appaiono così e, soprattutto, non sanguinano.
il sanguinamento gengivale non lascia mai intuire cose buone, e spesso è collegato ad un attacco batterico incontrollato, a cui le tue gengive stanno cercando di rispondere...
Con molta fatica, se proprio vuoi saperlo.
quando te ne accorgi, vuol dire che questo attacco è in essere da già un bel po' di tempo, e i tessuti delle tue gengive hanno veramente bisogno d'aiuto.
Leggi questa pagina per scoprirne di più, e poi corri d’urgenza dal tuo dentista per un controllo.
Cosa sono le gengive?
le gengive sono il tessuto di supporto e protezione ai denti e all’osso, sia mascellare che mandibolare.
Sono un tessuto morbido e gommoso, che ricopre le radici dei denti e ne lascia scoperta solo la parte visibile, cioè la corona dentale.
appaiono, quando sane, di un colorito rosa-corallo, con un’apparenza opaca e dalla caratteristica superficie rugata, ‘a buccia d’arancia’.
Il loro scopo principale è impedire le infezioni batteriche ai tessuti profondi dell’osso alveolare, e con esso anche alle radici dei denti.
senza le gengive infatti sia l’osso che le radici dentali sarebbero sottoposte in ogni momento a qualsiasi attacco batterico, finendo in breve in putrefazione.
Proprio per la loro azione ‘da scudo’, i tessuti gengivali hanno un grande livello di rigenerazione, perché devono ripararsi pressoché costantemente sotto l’altrettanto costante minaccia batterica.
Perché le gengive si arrossano e sanguinano?
la regressione gengivale è il sintomo immediatamente visibile della malattia parodontale
le gengive sono geneticamente progettate per fare ‘da scudo’ all’attacco dei batteri, ed è un compito che svolgono in maniera eccellente ogni momento della nostra vita.
Sebbene riescano a proteggere molto bene anche in caso di grandi attacchi continui dei batteri che popolano la nostra bocca, come qualsiasi altro organo del corpo umano anche le gengive hanno un limite strutturale di sopportazione.
quando questo limite, che varia da persona a persona, viene superato, le gengive non riescono più a contenere la carica batterica della flora orale, che quindi prende il sopravvento.
L’attacco batterico incontrollato causa un eccesso di placca batterica, il biofilm di batteri che ricopre i nostri denti specialmente dopo ogni pasto (meglio se zuccherino), e che calcifica in poche ore, formando uno strato durissimo e impossibile da eliminare con lo spazzolino, chiamato tartaro.
il tartaro, cioè la calcificazione della placca causata dal contatto con la saliva, irrita le gengive poiché infetto e composto da tantissimi batteri, troppi anche per le ben agguerrite gengive.
Sotto l’azione irritante del tartaro, le gengive quindi si gonfiano e si arrossano, nel tentativo di contenere l’attacco batterico (sintomo tipico di ogni processo infiammatorio del corpo umano).
ecco quindi che il loro colorito sano, cioè roseo, diventa scuro e rosso, e il loro aspetto cambia, gonfiandosi e, spesso, dolendo al tatto.
Il sanguinamento è un effetto collaterale dell’infiammazione, ed accade sempre per sollecitazione meccanica, sovente durante la normale pulizia con lo spazzolino.
Perché i batteri riescono ad aumentare così tanto da irritare le gengive?
la risposta a questa domanda è molto semplice: perché qualcuno si scorda di abbassarne la carica totale, non provvedendo alla giusta igiene orale quotidiana.
La scienza ha definitivamente chiarito, dopo decenni di sperimentazioni, che non è possibile eliminare completamente la flora batterica orale dalla nostra bocca, almeno non per molto tempo.
Dopo pochi minuti anche dalla più profonda pulizia, essa si riforma, in un processo costante, inevitabile.
quello che possiamo fare, però, è ridurre la quantità dei batteri nocivi procedendo alle regolari pulizie post-pasto, per mezzo dello spazzolino, del filo interdentale e dello scovolino dentale.
l’igiene quotidiana, specie quella serale, è essenziale per prevenire l’accumulo dei depositi di tartaro: il corretto spazzolamento dentale, unito all’azione del filo interdentale e dello scovolino dentale sono necessari per ridurre la carica batterica proprio nel momento in cui essa si ammassa di più, cioè dopo il pasto.
se la placca batterica non è rimossa adeguatamente, entro poche ore (circa 12-18) calcifica in tartaro, e diventa quindi durissima ed impossibile da eliminare con lo spazzolino.
Durante il giorno, l’azione batterica è contrastata dall’azione sterilizzante della saliva (una base alcalina), che rimuove costantemente le formazioni batteriche e ne causa la deglutizione.
Questa protezione naturale però si affievolisce di molto durante il sonno, fino a cessare.
È proprio lì che i batteri quindi ‘banchettano’, si nutrono e si riproducono, formando in poche ore il tartaro.
Il colore normale delle gengive in salute è rosa chiaro, quasi rosa-salmone.
La superficie delle gengive è micro-rugosa, opaca, dall'effetto tipico 'a buccia d'arancia'.
Queste caratteristiche sono considerare normali in una bocca sana, e dovrebbero essere mantenute sempre.
Cosa si può fare in caso di gengive gonfie e sanguinanti?
l’infiammazione acuta delle gengive, con perdita di sangue e tumefazione, è chiamata gengivite.
Datosi che, come abbiamo visto, la sua causa è il tartaro sedimentato, la sua terapia è conseguente, e prevede l’asportazione del tartaro, chiamata in gergo tecnico detartrasi.
la detartrasi è impossibile da eseguire con i comuni strumenti di pulizia casalinga: spazzolino, filo e scovolino non riescono a scalfire il tartaro, che si lega abbastanza tenacemente allo smalto dentale per l’effetto della calcificazione.
Per rimuoverlo, è necessario quindi utilizzare strumenti un po’ più incisivi, non disponibili nel commercio generalista.
tali strumenti sono lo specillo, gli scalers e l’ablatore ultrasonico: tutti ‘ferri del mestiere’ usati dal dentista o dall’Igienista Dentale, disponibili in qualsiasi studio odontoiatrico.
Grazie al loro uso è possibile eseguire la detartrasi, e liberare quindi le gengive dall’elemento infiammante, il tartaro.
solitamente, la detartrasi meccanica in studio è necessaria e sufficiente per risolvere la gengivite: entro pochi giorni le gengive si sgonfiano, e tornano quindi al loro colore normale.
Solo in rari casi è associata, all’ablazione manuale, anche una cura antinfiammatoria, e molto raramente quella antibiotica.
se presa per tempo, quindi, la gengivite è una patologia benigna, che non lascia strascichi e danneggiamenti.
Ovviamente, alla fine del trattamento il paziente è debitamente istruito ad iniziare, da subito, un’idonea cura della sua igiene orale, con un adeguato uso dello spazzolino e degli altri strumenti di pulizia casalinga.
Ma se la gengivite è trascurata…
il tartaro non è esattamente una causa, piuttosto è una conseguenza di una cattiva igiene orale
se la gengivite non è prontamente trattata e viene quindi rimandata la detartrasi, le gengive passano allo step infiammatorio successivo, dal carattere cronico e permanente, chiamato parodontite (o piorrea).
L’azione infiammante del tartaro viene mitigata dalle gengive con un lento ma progressivo ritiro delle stesse verso l’apice della radice dei denti: questo ritiro è in realtà una conseguenza della retrazione dell'osso alveolare, che le gengive ricoprono e proteggono.
tale ritiro, un atto di protezione dell'osso che in questo modo tenta di ‘bloccare la strada’ ai batteri, causa però la formazione di vere e proprie ‘tasche’ nelle gengive stesse (chiamate tasche parodontali), che lentamente si riempiono di altri batteri ed altro tartaro, peggiorando la retrazione gengivale e rendendola quindi cronica ed irreversibile.
Sono noti alla Medicina, ormai da molti anni, oltre 700 ceppi batterici capaci di infiammare osso e gengive, tra cui il Porphyromonas gingivalis, la Prevotella intermedia Fusobacterium nucleatum, l’Actinobacillus, l’Aggregatibacter actinomycetemcomitans, il Neisseria e il Veillonella.
a lungo andare, questi batteri avanzano così in profondità da arrivare sino all’osso alveolare, minando quindi la struttura del dente e causandone la perdita, con un’espulsione spontanea.
La malattia parodontale, se non trattata per tempo, è la prima causa di perdita dei denti della popolazione adulta over 50, in tutto il mondo.
La gengivite è da molti considerata il primo step di quella che, se non prontatamente trattata, può diventare una parodontite.
Difatti, l'infiammazione gengivale causata dai batteri parodontopatogeni può innescare una violenta risposta difensiva del corpo, in particolar modo dell'osso a cui i denti sono ancorati.
Nel tentativo di difendersi e 'chiudere la strada' ai batteri, l'osso si ritira, e ritirandosi si porta appresso anche le gengive.
Il risultato è l'inizio di una recessione cronica e peggiorativa, che prende appunto il nome di parodontite.
Quindi, per il bene delle tue gengive
oltre alla consueta igiene orale quotidiana, che deve essere impeccabile e regolare, devi anche provvedere ai controlli periodici dal dentista, con le relative pulizie professionali in studio.
Ricorda anche che non tutti gli esseri umani hanno lo stesso grado di tolleranza agli attacchi della placca batterica, anche se puliscono perfettamente tutti i giorni i loro denti.
alcuni individui sono geneticamente portati alla gengivite e alla parodontite, e richiedono quindi controlli e pulizie in studio più frequenti.
Altri ancora hanno una composizione della saliva differente e più acida, che vanifica l’effetto sterilizzante della stessa.
Anche per loro, i controlli e le pulizie periodiche in studio sono obbligatorie, più degli altri soggetti.
quando vedi il sangue che esce dalle gengive quando ti lavi i denti, ricordati che esso è sempre un campanello d’allarme di un problema più grande, che solitamente riguarda proprio l’infiammazione causata dal tartaro.
Non devi preoccuparti eccessivamente, ma devi subito prenotare una visita dal dentista, che sicuramente ti saprà consigliare e, eventualmente, saprà anche provvedere alla pulizia professionale.
anche se sei un soggetto predisposto alla parodontite, non devi allarmati eccessivamente: ricorda che la predisposizione alla piorrea, da sola, non basta a scatenare la malattia.
Per essa, ci vogliono comunque gli ‘elementi giusti’, cioè un grande attacco batterico incontrollato.
Quindi: molto tartaro accumulato.
Se provvedi alla regolare pulizia quotidiana e ai controlli regolari in studio, con le opportune pulizie periodiche, puoi stare tranquillo che le tue gengive rimarranno sempre pulite e sicure.
Dal 1955, l’eccellenza per la cura delle patologie gengivali a Milano
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Quindi ricorda che...
- Le gengive sono il naturale tessuto protettivo dei denti e dell’osso alveolare;
- In una situazione di normalità il loro colore è rosa-corallo, non sono gonfie e non sanguinano;
- La superficie gengivale è naturalmente rugosa, ‘a buccia d’arancia’;
- Le gengive proteggono costantemente i nostri denti e il nostro osso dall’attacco dei batteri nocivi;
- In caso di sovra-attacco batterico, le gengive possono irritarsi ed infiammarsi, divenendo rosse e piene di sangue;
- La placca batterica deve essere rimossa quotidianamente, mediante la pulizia dentale;
- Se la placca batterica non è prontamente rimossa, calcifica nella formazione del tartaro;
- Il tartaro irrita le gengive, che s’infiammano e si gonfiano (gengivite);
- La terapia per la gengivite è la pulizia professionale del tartaro, chiamata detartrasi;
- La detartrasi è possibile solo in studio odontoiatrico, e va eseguita periodicamente;
- Se sei predisposto alle malattie gengivali, devi eseguire controlli più frequenti di chi invece non è predisposto;
- Se non intervieni per tempo e risolvi la gengivite, essa può tramutarsi in malattia parodontale cronica
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Gianluigi Bittante il giorno:
martedì 06 agosto, 2024
Il Dott. Gianluigi Bittante è un Medico Chirurgo specializzato in Odontostomatologia e Protesi Dentaria.
Ha rilevato lo storico Studio Dentistico Bittante da suo padre, il Dott. Luigi Bittante, che lo aprì nel 1955.
Si è particolar modo dedicato allo studio e al trattamento della parodontite, conosciuta anche come piorrea, di cui è uno dei massimi esperti in Italia.
Lo Studio Dentistico Bittante è, attualmente, uno dei centri di rilievo nazionale per il trattamento della parodontite, e giornalmente riceve pazienti da tutta Italia, curando casi complessi a cui, spesso, è stata proposta l'estrazione di tutti gli elementi dentali danneggiati dalla piorrea.
Nell'esercizio trentennale della professione di Medico, il Dottore ha sviluppato un protocollo di trattamento della parodontite unico in tutto il Paese, chiamato PBG - Parodontologia Biologicamente Guidata.
L'obiettivo del Dottore, spesso realizzato, è proprio quello di salvare i denti dei suoi pazienti con parodontite, evitandone l'estrazione.
Oltre a questo scopo principale, quotidianamente il Dott. Gianluigi Bittante si occupa dell'Odontoiatria d'urgenza, dell'Odontoiatria Estetica, dell'Implantologia e della cura della parodontite.