Soffri di continua alitosi?
Le tue gengive sono sempre gonfie e arrossate, e sanguinano quando ti pulisci i denti?
Uno o più denti hanno cominciato a ‘dondolare’, e sei preoccupato che possano cadere?
La parodontite è una pericolosa e subdola malattia del cavo orale che, ogni anno, colpisce centinaia di migliaia di pazienti, specie quelli che hanno superato i 50 anni d’età.
La parodontite, chiamata anche piorrea, è una patologia grave, cronica e degenerativa, che deve essere diagnosticata e curata il prima possibile: ne va della salute e della preservazione dei tuoi denti.
Leggi questa pagina per scoprire cos’è la parodontite, e perché si aggrava specialmente sui pazienti che hanno superato i 50 anni d’età.
Cos’è la parodontite?
La parodontite, chiamata anche piorrea nel linguaggio comune, è una patologia del parodonto, cioè nei tessuti di supporto ed ancoraggio dei denti (gengive, osso alveolare, legamento parodontale e cemento radicolare).
Si manifesta come una lenta ma inesorabile retrazione gengivale, che causa distruzione dei tessuti parodontali e, nelle fasi ultime, la perdita degli elementi dentali naturali.
La parodontite è dipesa da un attacco batterico incontrollato del cavo orale, che prima infiamma e poi deteriora le gengive, causandone una retrazione difensiva che forma delle vere e proprie ‘tasche’, chiamate tasche parodontali.
In queste tasche, frutto della regressione delle gengive che tentano di difendersi dai batteri nocivi, si inseriscono presto altri batteri, causando una continua infiammazione che, alla lunga, proliferano sempre più in profondità, logorando il legamento parodontale e creando un’infiammazione che attacca l’osso alveolare.
Una volta raggiunto l’osso, la colonia batterica lo aggredisce, distruggendolo e dunque causando la perdita di ancoraggio del dente.
Da cosa è causata la parodontite?
i batteri parodontopatogeni sono l'agente eziologico della piorrea
La parodontite è causata da un’eccessiva presenza di particolari batteri anaerobi (definiti parodontopatogeni) del nostro cavo orale, che proliferano causando la formazione della placca dentale.
Sono noti alla Medicina oltre 700 ceppi batterici parodontopatogeni, tra cui il Porphyromonas gingivalis, la Prevotella intermedia Fusobacterium nucleatum, l’Actinobacillus, l’Aggregatibacter actinomycetemcomitans, il Neisseria e il Veillonella.
Il nostro sistema immunitario ha dei meccanismi che arginano e limitano la proliferazione batterica del cavo orale, ma quando tale proliferazione è incontrollata, essa soverchia le nostre difese e causa dunque un’iniziale infiammazione gengivale (gengivite).
Se non trattata, quest’infiammazione cronicizza, la placca aumenta di quantità e si calcifica formando una pellicola dura e impossibile da rimuovere con lo spazzolino, chiamata tartaro.
Essendo anaerobi, i batteri che causano la parodontite possono sopravvivere sia sotto le gengive che addirittura sotto le placche di tartaro.
Il tartaro e la placca dentale che rimane ben viva sotto di esso irritano ancora di più le gengive che, per proteggersi, si retraggono, dando dunque origine alla parodontite cronica.
In Medicina, per 'agente eziologico' s'intende la causa scatenante di una patologia.
Questa causa, in molte malattie, è data da un microbo: un batterio, un virus oppure un parassita.
Nel caso della parodontite, l'agente eziologico è ormai noto da tempo: sono una famiglia di batteri GRAM-negativi, capaci di sopravvivere anche in assenza di ossigeno e che normalmente popolano, in ogni momento, la nostra bocca.
Questi batteri sono definiti parodontopatogeni, e sono loro che, in determinate condizioni unite alla predisposizione genetica, danno inizio alla malattia parodontale.
La parodontite è una malattia genetica?
Sì, dopo anni di studi e ricerca, la Medicina ha finalmente appurato che la parodontite è una patologia prevalentemente genetica, quindi ereditaria.
La predisposizione genetica non determina però, necessariamente, l’inizio della patologia.
È difatti necessario che l’ambiente orale del paziente sia favorevole alla proliferazione incontrollata dei batteri, e che quindi vi sia una carica batterica (placca dentale) elevata, necessaria ad iniziare l’infiammazione cronica delle gengive e la loro retrazione.
È opinione comune che laddove si impedisca alla placca dentale l’iper-proliferazione, ad esempio con sedute regolare di igiene professionale e l’igiene quotidiana domestica, l’inizio della parodontite sia estremamente difficile, anche in un paziente predisposto.
La predisposizione genetica alla parodontite non significa che si eredita la malattia in sé.
Un po' come l'Insufficienza Venosa Cronica, che fa ereditare la qualità dei tessuti delle vene, anche la predisposizione alla piorrea rende più sensibili i tessuti del parodonto all'attacco dei batteri parodontopatogeni.
Ecco perché alcuni pazienti, anche con una pessima igiene orale, non sviluppano sintomi della parodontite ed altri, pur stando molto attenti, devono comunque ricorrere a trattamenti periodici per impedire l'avanzamento della malattia parodontale.
Perché la parodontite colpisce prevalentemente le persone over 50?
Ogni anno, nella sola Italia, la malattia parodontale colpisce centinaia di migliaia di nuovi pazienti.
Circa il 60% di loro hanno un’età superiore ai 50 anni, con il picco massimo che si raggiunge verso i 60-65 anni.
I motivi di questa preferenza d’età per l’inizio della patologia parodontale sono molteplici, e possono essere sintetizzati in:
- Predisposizione genetica ed ereditarietà familiare;
- Scarsa igiene e cura orale, sia in studio che domiciliare;
- Controlli regolari dal dentista assenti o comunque troppo diluiti nel tempo, che impediscono di diagnosticare sul nascere la piorrea e l’inizio delle adeguate terapie;
- Anni di consumo di tabacco e alcool, che indeboliscono ulteriormente le difese immunitarie del corpo;
- Rallentamento del metabolismo e conseguente rallentamento della risposta immunologica dell’organismo
A questi fattori va aggiunta anche la naturale evoluzione della parodontite, che è una patologia cronica, ma a progressione molto lenta nel tempo.
Ciò vuol dire che l’inizio della patologia è lieve, spesso sotto-stimato, e che il suo proseguo è invece estremamente lento ma inesorabile, con piccole modifiche di retrazione delle gengive non immediatamente percettibili.
La parodontite impiega anni a distruggere il tessuto parodontale: questo significa che, a volte, la patologia comincia già nella fase adulta ma ancora giovane della vita (spesso, verso i 30-35 anni), ma impiega poi molti anni a divenire palesemente sintomatica, con sintomi ormai gravi ed importanti.
Ecco perché, solitamente, i pazienti over 50 (specie se fumatori da molto tempo e poco avvezzi ai controlli odontoiatrici) si accorgono dell’insorgenza dei sintomi solo quando questi sono ormai importanti, anche se la malattia è magari cominciata molti anni prima.
Sapendo ciò, viene naturale pensare all’importanza non solo dei corretti stili di vita (evitando il fumo ad esempio), ma anche dell’importanza assoluta dei controlli regolari dal dentista, e dell’igiene quotidiana domiciliare.
Come si diagnostica la parodontite?
La parodontite è diagnosticata dal Medico Odontoiatra mediante una visita clinica e due speciali biotest come quello genetico e quello microbiologico.
Nel test, indolore e rapido, viene prelevato del materiale genetico dal paziente (ad esempio, un po’ di saliva e cellule epiteliali) e viene fatto analizzare in laboratorio, in cerca di particolari molecole chiamate interleuchine.
Queste interleuchine in caso di predisposizione genetica, risultano alterate nella quantità e nel rapporto con i ceppi batterici normalmente presenti nel cavo orale.
La diagnosi è conclusa con il biotest microbiologico della flora batterica orale, con un esame che mira a stabilire la percentuale di batteri responsabili della parodontite, e la loro proporzione rispetto a batteri invece inerti, cioè non piogeni (portatori di infezioni).
A correndo dei test e della visita clinica, il dentista può decidere di eseguire anche esami per immagini a raggi X, utili per stabilire la condizione reale delle radici dei denti e dell’osso che li sostiene.
La parodontite è statisticamente diagnosticata con maggiore frequenza nei pazienti over 50, ma ciò non deve comunque far trarre conclusioni errate.
Difatti, occorrono molti anni, in genere, affinché la parodontite dia segnali ben visibili al paziente, che spesso ignora i primi segnali di avvertimento (ad esempio, le frequenti gengiviti).
Ciò vuol dire che, spesso, l'inizio della patologia e dell'arretramento osseo avviene già molto prima dei 50 anni, ma il paziente ricorre alle cure (spesso, urgenti) del Dentista solo quando ormai i danni sono stati fatti, e sono presenti lunghe e profonde tasche parodontali.
Il fumo è un fattore scatenante della parodontite nei pazienti over 50?
Il consumo di tabacco è deleterio per tutto l’organismo, sempre.
I combusti della sigaretta, del sigaro o della pipa sono tossici e cancerogeni, a prescindere dalla loro quantità.
Durante la combustione del tabacco, si sviluppano oltre 2000 sostanze tossiche, molte della quali cancerogene.
Il fumo è poi un potente vasocostrittore, e come tale è in grado di peggiorare a vascolarizzazione di tutti i vasi sanguigni del corpo.
Meno sangue passa, meno ossigeno arriva ai tessuti, che a loro volta potranno rigenerarsi molto di meno.
Il cavo orale è direttamente influenzato dal fumo ed è, per così dire, la parte a rischio diretto della combustione del tabacco, poiché è proprio dalla bocca che avviene il primo contatto con le sostanze tossiche delle sigarette e dei sigari.
Le gengive sono immediatamente esposte alle tossine prodotte dalla combustione del tabacco, e sono penalizzate ulteriormente dalla vasocostrizione che esso provoca a tutti i tessuti parodontali.
Per difendersi, le gengive devono compiere un lavoro di grande dispendio energetico, rinnovando velocemente le proprie cellule che, comunque, fanno fatica a rinnovarsi per via del ridotto apporto di ossigeno dato dalla vasocostrizione.
Ne consegue una sofferenza generalizzata del parodonto, con un calo drammatico delle difese immunitarie che, a lungo andare, spiana la porta ai batteri responsabili della parodontite.
Tutto ciò avviene per qualsiasi tipo di paziente, a qualsiasi età: in pazienti giovani come in pazienti adulti o anziani.
Ovviamente, i pazienti over 50 hanno un metabolismo ben differente dai pazienti più giovani: la loro capacità di rigenerazione delle cellule del parodonto è molto inferiore, così come la risposta generale del sistema immunitario.
Ecco perché i pazienti fumatori cinquantenni hanno molte, molte più probabilità di sviluppare la patologia parodontale rispetto a pazienti più giovani.
In tutto ciò, ovviamente, deve essere comunque calcolata la predisposizione genetica ma il fumo, in sostanza, è un fattore di rischio aggiuntivo.
Oltre al fumo, ci sono altri fattori scatenanti della malattia parodontale?
Oltre al già citato fumo di sigaretta, esistono altri fattori cosiddetti ‘scatenanti’ della parodontite, spesso legati a comportamenti sbagliati o altre patologie coincidenti.
Tra questi fattori scatenanti possiamo citare:
- Patologie come il diabete;
- La scarsa igiene orale casalinga;
- L’inidonea igiene orale casalinga;
- La riluttanza ad eseguire controlli periodici dal dentista;
- L’uso di alcool e fumo;
- Una dieta scorretta, cronicamente ipocalorica;
- Un abbassamento delle difese immunitarie in seguito ad interventi o patologie debilitanti;
- La radioterapia o la chemioterapia;
- Malocclusioni e precontatti dei denti
Come si può trattare la parodontite nei pazienti over 50?
La parodontite è una patologia cronica, ad andamento lento ma inesorabile.
Complice anche la sua base genetica, al momento la Medicina non ha una cura risolutiva specifica per la piorrea, ma sono disponibili dei trattamenti avanzati in grado comunque di fermarne la progressione.
Tali trattamenti si basano essenzialmente sulla riduzione della quantità di batteri nocivi del cavo orale, e quindi sulla contestuale riduzione della carica batterica dei microbi ‘cattivi’, in grado di infiammare le gengive e causare anche pericolosi ascessi.
In sostanza, i trattamenti disponibili al momento sono:
- L’igiene professionale eseguita in studio, per mezzo di ablatore ultrasonico e strumenti sottogengivali manuali;
- L’igiene radicolare sottogengivale, cioè la rimozione del tartaro che si forma sulla radice del dente, al di sotto del bordo gengivale;
- La terapia GBT (Guided Biofilm Therapy), che mira ad abbassare la placca batterica nociva per mezzo di particolari flussi delicati di acqua, aria e polveri sottili che eliminano gli aggregati batterici;
- La terapia laser, in grado di pulire a fondo le tasche parodontali e stimolando la rigenerazione tissutale;
- Applicazione sottogengivale di disinfettanti o antibiotici specifici per la carica batterica presente;
- La Chirurgia a cielo aperto, riservata solo ai casi importanti di parodontite dove i batteri hanno già raggiunto in profondità la radice del dente e l’osso alveolare;
- L’igiene domestica quotidiana
Tutte queste tecniche sono erogate secondo un preciso piano terapeutico, variabile in base al paziente, che deve comunque prevedere controlli e sedute costanti nel tempo.
L’obiettivo di questa terapia combinata è quello di arrestare la regressione gengivale, abbassare la carica batterica e salvaguardare i denti naturali, impedendone la caduta per riduzione dell’osso alveolare, a sua volta dovuta all’attacco batterico della piorrea.
Se iniziata per tempo da uno studio odontoiatrico competente, e con la giusta compliance del paziente, la terapia per la parodontite è molto efficace, e consente di ottenere eccellenti risultati, con la preservazione dei denti naturali del paziente.
Il moderno trattamento della parodontite mira ad abbassare il più possibile la carica batterica nociva, composta dai batteri parodontopatogeni, stimolando invece la crescita della flora batterica positiva, cioò quella saprofita.
Questa modifica di bilanciamento è essenziale per ottenere risultati stabili e duraturi, e fermare così l'arretramento dell'osso.
Solo in rari casi è necessario intervenire chirurgicamente, con la ricostruzione gengivale oppure per pulire in profondità le radici dei denti.
È possibile monitorare con precisione l'efficacia della terapia tramite semplici e veloci test che vanno ad analizzare, con precisione, la percentuale batterica del cavo orale del paziente.
La parodontite può regredire da sola?
No: la parodontite è una patologia cronica e degenerativa, che non regredisce ma anzi, peggiora col tempo.
L’unico stadio della malattia gengivale che può regredire, se preso e curato per tempo, è quello iniziale, chiamato gengivite.
La gengivite non comporta ancora danneggiamento irreversibile dei tessuti ma solo un’infiammazione (spesso, molto estesa) delle gengive, risolvibile con l’adeguata terapia ablativa del tartaro e mantenendo a casa un’ottima igiene orale domiciliare.
Se la gengivite non è curata per tempo, è possibile che essa passi alla sua fase cronica, divenendo parodontite, con un’inevitabile consunzione dei tessuti parodontali che, una volta iniziata, diviene cronica e peggiorativa col tempo.
A quale Medico mi devo rivolgere per diagnosticare e curare la parodontite?
Il Medico Odontoiatra perfezionato in Parodontologia è lo specialista di riferimento per la diagnosi e la cura della parodontite.
L’Odontoiatra, insieme all’Igienista Dentale perfezionato nel trattamento non chirurgico della parodontite, potrà trattare al meglio anche le condizioni più gravi di parodontite.
Dal 1955, lo studio specializzato nella parodontite a Milano
Lo Studio Dentistico Bittante è lo studio odontoiatrico specializzato proprio nella diagnosi e nella cura della parodontite, in pieno centro a Milano.
Lo studio, diretto e gestito dal Dott. Gianluigi Bittante, si compone di un team di Medici Odontoiatri, igienisti dentali e assistenti alla poltrona specializzati proprio nella patologia parodontale, in grado di fornire tutto il supporto necessario per diagnosticarla e per trattarla, preservando i denti naturali del paziente.
Tutti i trattamenti sono preceduti da un particolare test genetico, atto a misurare la predisposizione per la piorrea, nonché di test periodici in corso di trattamento, per la valutazione della riduzione percentuale della flora batterica agente eziologico della parodontite.
La moderna terapia GBT e l’utilizzo del laser odontoiatrico completano i protocolli di cura, sviluppati in oltre sessant’anni di attività odontoiatrica specialistica proprio per la parodontite.
PBG - la Parodontologia biologicamente guidata
Grazie a decenni di studi e ricerca medica, lo Studio Dentistico Bittante ha sviluppato un protocolo di cura unico in Italia, chiamato PBG, cioè Parodontologia Biologicamente Guidata.
Questo protocollo innovativo, già sperimentato con successo su migliaia di pazienti nel corso degli ultimi vent'anni, si basa sul trattamento della parodontite mediante l'ausilio di test genetici e microbiologici, effettuati direttamente in studio e che accompagnano ogni piano di cura dei singoli pazienti.
Il test genetico della parodontite, analizzando il livello di interleuchine, può stabilire se il paziente è effettivamente predisposto allo sviluppo della malattia parodontale, mentre il test della placca batterica del cavo orale è indispensabile per stabilire la quantità della carica dei batteri parodontopatogeni e batteri saprofiti.
Il test dei batteri parodontopatogeni, o meglio della loro carica, viene eseguito periodicamente durante tutta la terapia, ed è un valore di assoluta importanza in corso di trattamento.
Difatti, proprio questo test guida gli sforzi dei dentisti e degli igienisti dentali, e gli permette di controllare l'effettiva efficacia del trattamento.
Trattamento che viene eseguito mediante precisi protocolli d'igiene orale, avvalendosi di apparecchiature d'avanguardia come il laser odontoiatrico ad alta potenza, il microscopio operatorio e l'erogazione di polveri sottogengivali sottili e molto delicate per mezzo di aria compressa.
I dati dei pazienti trattati parlano chiaro: oltre il 95% di successi conseguiti, interrompendo l'avanzamento della parodontite e salvando i denti naturali dalla caduta.
Con il protocollo PBG potrai dunque:
- Conoscere se sei predisposto alla parodontite;
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- Salvaguardare i tessuti delle tue gengive e del tuo osso alveolare;
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Il test genetico per accertare la predisposizione alla parodontite è facile, veloce, indolore e può essere eseguito in ambulatorio odontoiatrico, con un piccolo prelievo di materiale epiteliale della bocca.
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lo Studio Dentistico Bittante non è un franchising e non è una catena low-cost: è uno studio unico, gestito da tre generazioni di professionisti dell'Odontoiatria e dell'igiene orale, e questo è un motivo di vanto per tutti i collaboratori e gli altri professionisti presenti giornalmente nelle sale di trattamento.
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Nessun articolo è stato scritto, anche parzialmente, da un'intelligenza artificiale generativa.
Quindi ricorda che...
- la parodontite è una patologia cronica ed irreversibile che affligge gengive, cemento radicolare e osso alveolare;
- la causa eziologica della parodontite, spesso conosciuta anche come piorrea, sono alcuni batteri che popolano costantemente la nostra bocca, chiamati batteri parodontopatogeni;
- i batteri parodontopatogeni sono solitamente contrastati dal sistema immunitario, che ne tiene a bada la crescita, ma a volte tale proliferazione diviene eccessiva, dando origine alla parodontite;
- la predisposizione alla parodontite è ereditata geneticamente, quindi per via familiare;
- esiste un test genetico molto preciso per valutare la predisposizione genetica alla parodontite, eseguibile in ambulatorio odontoiatrico;
- la predisposozione alla parodontite non è sufficiente a scatenare la patologia: occorre che, nella bocca del paziente, vi sia la presenza di una cronica carica batterica parodontopatogena di un certo livello;
- in italia, oltre il 60% della popolazione è affetto da parodontite, spesso diagnosticata troppo tardi;
- la diagnosi della parodontite manifesta è molto più comune nella popolazione over 50, ma il ministero della salute sospetta che l'inizio dei primi sintomi della malattia (trascurati) comincino prevalentemente nella fascia d'età 33-44 anni;
- i danni che la parodontite fa ai tessuti gengivali e all'osso alveolare sono progressivi e inesorabili;
- solitamente, la parodontite impiega molto tempo per distruggere l'osso alveolare, permettendo d'intervenire con i trattamenti idonei a scongiurare la perdita dei denti;
- se non trattata, la parodontite porta alla caduta degli elementi dentali naturali;
- al momento, essendo una patologia di origine genetica, non vi è una cura definitiva e radicale della parodontite, ma sono disponibili avanzati trattamenti per fermarne l'avanzata e salvare i denti naturali dalla caduta;
- i trattamenti moderni della parodontite si basano sulla valutazione genetica, sui test microbici, sull'abbassamento della carica dei batteri parodontopatogeni per mezzo dell'igiene professionale in studio e l'idonea igiene casalinga;
- il laser odontoiatrico e la terapia bgt (guided biofilm therapy) sono trattamenti avanzati per pulire a fondo le tasche gengivali, bloccando il danneggiamento dei batteri parodontopatogeni;
- il medico perfezionato in parodontologia è il medico odontoiatra parodontologo
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Gianluigi Bittante il giorno:
martedì 06 agosto, 2024
Il Dott. Gianluigi Bittante è un Medico Chirurgo specializzato in Odontostomatologia e Protesi Dentaria.
Ha rilevato lo storico Studio Dentistico Bittante da suo padre, il Dott. Luigi Bittante, che lo aprì nel 1955.
Si è particolar modo dedicato allo studio e al trattamento della parodontite, conosciuta anche come piorrea, di cui è uno dei massimi esperti in Italia.
Lo Studio Dentistico Bittante è, attualmente, uno dei centri di rilievo nazionale per il trattamento della parodontite, e giornalmente riceve pazienti da tutta Italia, curando casi complessi a cui, spesso, è stata proposta l'estrazione di tutti gli elementi dentali danneggiati dalla piorrea.
Nell'esercizio trentennale della professione di Medico, il Dottore ha sviluppato un protocollo di trattamento della parodontite unico in tutto il Paese, chiamato PBG - Parodontologia Biologicamente Guidata.
L'obiettivo del Dottore, spesso realizzato, è proprio quello di salvare i denti dei suoi pazienti con parodontite, evitandone l'estrazione.
Oltre a questo scopo principale, quotidianamente il Dott. Gianluigi Bittante si occupa dell'Odontoiatria d'urgenza, dell'Odontoiatria Estetica, dell'Implantologia e della cura della parodontite.