C’è una vera e propria epidemia silente, diffusa in tutto il mondo, che colpisce l’uomo da secoli, forse millenni.
Causa svariati problemi nel cavo orale, tra cui, quello più infausto, l’edentulia, cioè la perdita degli elementi dentali naturali.
Tale patologia è diffusa ovunque, presso qualsiasi etnia, e colpisce specialmente nell’età adulta della vita, con un picco particolare nei pazienti oltre i 50 anni d’età.
In tempi recenti, tuttavia, si è assistito ad un incremento dell’epidemia anche in pazienti ancora relativamente giovani, in fascia d’età compresa tra i 35 ed i 44 anni.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che la parodontite, conosciuta anche come piorrea, colpisce almeno il 40% di tutta la popolazione dei Paesi industrializzati.
Numeri impressionanti, che possono anche peggiorare da Paese a Paese, come in Italia.
Nella nostra nazione, infatti, il Ministero della Salute stima che il 60% di tutta la popolazione ne sia affetto, specie i soggetti che hanno superato i 50 anni d’età.
Assieme alla carie dentale, la parodontite è dunque la prima causa della perdita dei denti naturali, ed ogni anno costa, alle sole casse del Sistema Sanitario Nazionale, circa 2,5 miliardi di Euro.
Eppure, la ricerca medica moderna ha fatto passi da gigante nell’individuare sia le cause reali della parodontite che nell’ideare efficaci protocolli di terapia.
Tra di essi, particolare importanza hanno i test genetici e microbici, indispensabili per stabilire l’ereditarietà o meno del paziente alla piorrea e, non secondariamente, l’efficacia dell’avanzamento delle cure.
Leggi questa pagina per scoprire che cos’è la parodontite, come si diagnostica e quali sono i moderni test che possono aiutare il dentista nel combatterla.
Che cos’è la parodontite?
La parodontite, conosciuta in ambito sanitario più propriamente come malattia parodontale, mentre in ambito comune viene definita piorrea, è una cronica e progressiva retrazione gengivale, con perdita di tessuto parodontale.
Per ‘tessuto parodontale’ s’intende tutto quel tessuto di supporto ed ancoraggio dei denti, quindi non solo le gengive, ma anche il cemento radicolare, l’osso alveolare e il legamento parodontale.
Abbiamo precise informazioni storiche sulla parodontite già in età classica: già Ippocrate di Coo, il primo Medico ‘ufficiale’ della storia occidentale, descriveva i sintomi della gengivite, correlandoli (peraltro, non infondatamente) anche ad altre patologie del corpo.
La parodontite è causata dall’iper-proliferazione, nel cavo orale, di determinati ceppi batterici definiti parodontopatogeni.
Questi batteri, in grado di sopravvivere anche in assenza di ossigeno, prima irritano le gengive e poi ne causano una lenta ma costante retrazione, che da origine alla malattia parodontale propriamente detta.
Dopo anni di studi e dibattiti scientifici, la moderna Medicina ha stabilito, senza ormai nessun dubbio, che la parodontite è una patologia a predisposizione genetica.
Ciò vuol dire che non si eredita la patologia in sé, ma piuttosto la sua predisposizione, ovverosia la sensibilità specifica di un singolo paziente alla reazione infiammatoria dei tessuti parodontali che causano i batteri parodontopatogeni.
Da cosa è causata la parodontite?
i batteri parodontopatogeni sono l'agente eziologico della piorrea
Sebbene l’agente eziologico della parodontite siano alcuni ceppi batterici anaerobi, la predisposizione all’inizio della patologia è genetica.
Sono noti alla Medicina oltre 700 ceppi batterici in grado di iniziare l'infiammazione cronica e la retrazione di osso e gengive, tra cui il Porphyromonas gingivalis, la Prevotella intermedia Fusobacterium nucleatum, l’Actinobacillus, l’Aggregatibacter actinomycetemcomitans, il Neisseria e il Veillonella.
La Medicina moderna ha dunque da tempo confermato quello che per molti anni si sospettava sulla malattia parodontale: il suo fattore eziologico è batterico, ma è la predisposizione genetica ad avere un ruolo determinante nell’inizio della sintomatologia.
Ovviamente, non si eredita dalla famiglia la patologia in sé, ma la predisposizione dei tessuti del parodonto ad essere più o meno ricettivi alla carica batterica dei batteri parodontopatogeni.
Premesso ciò, va bene sottolineato che l’inizio della parodontite richiede comunque una certa condizione batterica del cavo orale.
La quantificazione di tale carica batterica indispensabile per iniziare la retrazione gengivale dipende da soggetto a soggetto, ed è per l’appunto dettata dalla predisposizione genetica.
I fattori scatenanti della parodontite
Oltre alla predisposizione genetica, la parodontite può scatenarsi anche in soggetti le cui difese immunitarie del cavo orale scendono oltre certi limiti, considerati necessari affinché le gengive si possano difendere dalla presenza dei batteri parodontopatogeni.
Questi limiti possono essere abbassati ulteriormente dai cosiddetti fattori scatenanti della parodontite, che sono:
- Una scarsa od assente igiene orale quotidiana a casa;
- Il lassismo nei controlli odontoiatrici periodici;
- L’assenza di periodica igiene professionale in studio;
- Il diabete mellito, patologia affine alla parodontite che presenta caratteristiche cliniche di bi-direzionalità;
- Il consumo di tabacco;
- Il consumo di alcoloci o stupefacenti;
- Il diabete mellito
- Un abbassamento delle difese immunitarie dovuto a patologie concomitanti
- La radioterapia e la chemioterapia
- L’avanzamento dell’età media e l’invecchiamento fisiologico
Tutti questi fattori scatenanti, ovviamente, abbassano notevolmente le difese immunitarie, indebolendo le gengive e permettendo ai batteri parodontopatogeni di replicarsi in maniera incontrollata, aumentando la loro percentuale di presenza nella placca batterica e dando dunque inizio al fenomeno infiammatorio delle gengive.
C'è da precisare che la moderna Medicina ha da tempo stabilito una profonda correlazione tra diabete mellito e parodontite: due patologie molto simili, soprattutto nello sviluppo latente, di cui l'una è sintomo dell'altra.
Il diabete mellito, difatti, peggiorando la micro-circolazione arteriosa di tutto il corpo (micro-angiopatia diabetica), diminuisce la risposta immunitaria dei tessuti del cavo orale, e al contempo la parodontite, forzando i leucociti a produrre una grande quantità di citochine (le molecole di scarto del metabolismo dei globuli bianchi) a sua volta infiamma i tessuti del corpo, aumentando la loro resistenza all'insulina.
Cos’è il test genetico per la parodontite?
Il test genetico per la parodontite è un semplice esame di ambulatorio che, prelevando poco materiale biologico dalla bocca del paziente (poca saliva e un po’ di cellule epiteliali), permette di conoscere l’eventuale predisposizione del soggetto alla parodontite.
Il test va a ricercare, in laboratorio, delle particolari molecole chiamate interleuchine, prodotte naturalmente dai leucociti (i globuli bianchi del nostro sistema immunitario) in presenza di infezioni batteriche.
Un'alterazione delle interleuchine rilevato nel campione del DNA, comprensivo di altri parametri di accumulazione che vengono rilevati in laboratorio, da la conferma o meno della predisposizione genetica del paziente alla parodontite.
Questo test, che usualmente si esegue come complemento della diagnosi della parodontite e prima dell’inizio della terapia, non stabilisce però la presenza o meno della patologia stessa, ma permette di conoscere solo la predisposizione del paziente alla piorrea.
È comunque un parametro importante, che serve al Medico Odontoiatria per confutare o meno i sospetti sull’inizio della condizione clinica di parodontite del paziente.
Cos’è il biotest microbiologico della carica batterica?
Il biotest microbiologico è un test di laboratorio non invasivo che, attraverso il prelievo indolore dei batteri nelle tasche parodontali, riesce a rilevare la composizione percentuale della popolazione batterica del cavo orale.
Come detto in precedenza, nella nostra bocca sono presenti in ogni momento miliardi di batteri, che vivono in simbiosi con il nostro cavo orale.
Molti di essi non sono per noi pericolosi: non generano carie poiché non producono scarti acidi e non infiammano le gengive, iniziando la malattia parodontale.
Altri invece non sono così gentili, e il loro metabolismo produce alte quantità di materiale di scarto acido, in grado cioè di intaccare lo smalto e dare inizio alla carie dentale.
Altri ancora, definiti batteri parodontopatogeni, sono i responsabili dell’inizio della parodontite: la loro semplice presenza è in grado di irritare le gengive che, oltre certi limiti di carica batterica, reagiscono in maniera violenta, dapprima infiammandosi e poi ritraendosi.
Il biotest microbiologico riesce ad analizzare la composizione della placca batterica del paziente, definendo la percentuale di popolazione dei batteri parodontopatogeni e la percentuale, invece, dei batteri ‘buoni’, cioè che non causano infiammazione gengivale.
Tali percentuali sono inversamente proporzionali: se aumenta la popolazione di batteri inerti, automaticamente scende quella dei batteri parodontopatogeni, e viceversa.
E questo per un motivo semplice: le colonie batteriche, in un ambiente per loro ampio ma comunque con uno spazio delimitato come quello della bocca umana, tendono a ‘rubarsi’ le nicchie biologiche a vicenda.
Più sale la percentuale di una colonia, più essa fa da ‘tappo’ e leva risorse allo sviluppo di un’altra.
Ecco perché è di assoluta importanza, per il Medico Odontoiatra, valutare lo stato delle colonie batteriche orali sia all’inizio del trattamento che durante di esso, così come alla sua fine.
L’obiettivo delle cure parodontali non è la sterilizzazione completa del cavo orale (cosa impossibile), ma l’abbassamento delle colonie di batteri parodontopatogeni e, al contempo, il favorire lo sviluppo invece delle colone di batteri ‘buoni’, che possono impedire a quelli nocivi di iper-svilupparsi.
Il test microbiologico della flora orale è estremamente importante per il trattamento avanzato della parodontite.
Difatti, grazie ad esso il Medico Odontoiatra può sapere come sta procedendo la terapia, ed eventualmente correggerla in caso di problemi o risultati microbiologici non soddisfacenti.
Al contrario del test genetico della parodontite, che va eseguito solo una volta nella vita, il test microbiologico viene ripetuto più volte durante il trattamento, ed i risultati vengono poi raccolti ed analizzati dal Dentista.
La moderna terapia per la parodontite, basata su test genetico e biotest microbiologico
Attualmente, la parodontite è ancora considerata una patologia cronica, dalla quale non si può guarire del tutto.
La retrazione gengivale, una volta iniziata, è irreversibile.
Però, le cure odontoiatriche moderne possono comunque fare moltissimo per preservare le tue gengive e la tenuta dei tuoi denti.
Se non è ancora possibile debellare del tutto la parodontite, per via della sua predisposizione genetica, è comunque possibile bloccarne gli effetti distruttivi, e stabilizzare la situazione delle gengive e dell’osso alveolare.
Questo traguardo, di fondamentale importanza in quanto l’unico in grado di preservare i denti naturali del paziente, può essere ottenuto con le moderne tecniche di igiene orale, e con il controllo preciso della carica batterica nociva proprio grazie ai biotest microbici.
Il protocollo per la cura della parodontite prevede l’uso di differenti tecniche, alcune non chirurgiche ed altre chirurgiche, a seconda della gravità del caso clinico e della condizione reale del paziente:
- L’ablazione ultrasonica della placca e del tartaro;
- La levigatura radicolare, eseguita sempre con l’ablazione ultrasonica e anche con strumenti manuali;
- Il curettage delle tasche parodontali, eseguita mediante le curette;
- La decontaminazione laser delle tasche parodontali, che garantisce una profondità d’azione maggiore rispetto agli strumenti tradizionali;
- La terapia GBT (Guided Biofilm Therapy) che si basa sull’abbassamento della carica microbica del cavo orale mediante polveri delicate spruzzate sotto il bordo gengivale con aria compressa (air-flow);
- La pulizia delle radici ‘a cielo aperto’, tecnica chirurgica riservata solo ai casi gravi, in cui è impossibile pulire la profonda tasca tasca previa apertura delle gengiva; ;
- La ricostruzione gengivale e dell’osso alveolare, anch’esse tecniche riservate ai casi gravi, in cui la disgregazione dei tessuti ormai sta compromettendo gravemente la tenuta degli elementi dentali
L’una o l’altra tecnica sono decise dal piano terapeutico del Medico Odontoiatra, e sono comunque tutte accompagnate da regolari controlli con biotest microbiologico.
Un protocollo preciso ed affidabile, che può definire chiaramente l’efficacia della terapia ed aiutare quindi il dentista a seguire una data strada oppure, a volte, a correggere il tiro verso altre tecniche.
Studio Dentistico Bittante: dal 1955, l’eccellenza per la cura della parodontite proprio nel cuore di Milano
Lo Studio Dentistico Bittante è uno studio odontoiatrico storico nel cuore di Milano, specializzato nella Parodontologia, cioè quella parte dell’Odontoiatria che studia e cura la malattia parodontale.
Lo studio utilizza da anni il moderno protocollo di cura della piorrea basato sia sul test genetico che sui biotest microbici, che accompagnano l’uso di innovative tecniche basate sull’utilizzo del laser e sulla terapia GBT (Guided Biofilm Therapy).
Nello studio è presente un’intera equipe di Medici Odontoiatri, igienisti dentali e tecnici di poltrona specializzati proprio nella cura moderna della parodontite, in grado di affrontare le situazioni più difficili, anche in pazienti considerati già ‘spacciati’ da altri studi dentistici.
PBG - la Parodontologia biologicamente guidata
Grazie a decenni di studi e ricerca medica, lo Studio Dentistico Bittante ha sviluppato un protocolo di cura unico in Italia, chiamato PBG, cioè Parodontologia Biologicamente Guidata.
Questo protocollo innovativo, già sperimentato con successo su migliaia di pazienti nel corso degli ultimi vent'anni, si basa sul trattamento della parodontite mediante l'ausilio di test genetici e microbiologici, effettuati direttamente in studio e che accompagnano ogni piano di cura dei singoli pazienti.
Il test genetico della parodontite, analizzando il livello di interleuchine, può stabilire se il paziente è effettivamente predisposto allo sviluppo della malattia parodontale, mentre il test della placca batterica del cavo orale è indispensabile per stabilire la quantità della carica dei batteri parodontopatogeni e batteri saprofiti.
Il test dei batteri parodontopatogeni, o meglio della loro carica, viene eseguito periodicamente durante tutta la terapia, ed è un valore di assoluta importanza in corso di trattamento.
Difatti, proprio questo test guida gli sforzi dei dentisti e degli igienisti dentali, e gli permette di controllare l'effettiva efficacia del trattamento.
Trattamento che viene eseguito mediante precisi protocolli d'igiene orale, avvalendosi di apparecchiature d'avanguardia come il laser odontoiatrico ad alta potenza, il microscopio operatorio e l'erogazione di polveri sottogengivali sottili e molto delicate per mezzo di aria compressa.
I dati dei pazienti trattati parlano chiaro: oltre il 95% di successi conseguiti, interrompendo l'avanzamento della parodontite e salvando i denti naturali dalla caduta.
Con il protocollo PBG potrai dunque:
- Conoscere se sei predisposto alla parodontite;
- Conoscere esattamente la tua percentuale di rischio ed esposizione alla piorrea;
- Conoscere se la tua bocca è un terreno fertile per i batteri nocivi;
- Arrestare l'avanzata della malattia parodontale;
- Salvaguardare i tessuti delle tue gengive e del tuo osso alveolare;
- Impedire la caduta dei tuoi denti naturali
Prenota subito il tuo test genetico
Il test genetico per accertare la predisposizione alla parodontite è facile, veloce, indolore e può essere eseguito in ambulatorio odontoiatrico, con un piccolo prelievo di materiale epiteliale della bocca.
Datosi che il DNA non cambia nel corso della vita, il test deve essere eseguito solo una volta, ed è estremamente affidabile: può dirti con precisione se sei un soggetto predisposto o meno alla parodontite, e questo è di fondamentale importanza per impostare al meglio la tua personale terapia di cura della piorrea.
Non devi aspettare di perdere tutti i denti, dopo anni di lassismo, per non aver saputo che invece eri un soggetto predisposto alla parodontite: devi agire ora!
Nello Studio Dentistico Bittante, grazie al protocollo avanzato della Parodontologia Biologicamente Guidata, potrai eseguire con facilità il test per la predisposizione alla piorrea e, contestualmente, potrà essere eseguito anche il test sulla carica microbica della tua bocca: un altro test avanzato, che è in grado di rivelare l'esatta composizione batterica del tuo cavo orale, individuando la percentuale di batteri parodontopatogeni che sono responsabili della parodontite.
Il dentista in pieno centro a milano, fin dal 1955
lo Studio Dentistico Bittante si trova a Milano, in Corso Europa 10.
la sede è storica, ed è utilizzata da oltre sessant'anni.
lo Studio Dentistico Bittante non è un franchising e non è una catena low-cost: è uno studio unico, gestito da tre generazioni di professionisti dell'Odontoiatria e dell'igiene orale, e questo è un motivo di vanto per tutti i collaboratori e gli altri professionisti presenti giornalmente nelle sale di trattamento.
lo Studio Dentistico Bittante è nel cuore di Milano, ed è facilmente raggiungibile con le Linee Metropolitane:
- MM1 (Linea Rossa) Fermata San Babila o Duomo;
- MM3 (Linea Gialla) Fermata Duomo;
- MM4 (Linea Blu) Fermata San Babila
se vuoi raggiungerci in autovettura, ricorda che lo studio è nella Zona a Traffico Limitato di Milano (Area C), quindi ti servirà il pass (clicca qui per tutte le informazioni e per acquistarlo).
se devi parcheggiare la tua auto, davanti allo studio è a disposizione un autosilo, con parcheggi orari.
se vieni da fuori Milano in treno, puoi scendere alla stazione Milano Centrale e prendere la linea MM3 (Linea Gialla), direzione S. Donato, fino alla fermata Duomo.
se vieni invece dalla stazione di Porta Garibaldi, il percorso più breve è quello di prendere la linea MM2 (Linea Verde), direzione Abbiategrasso-Assago, scendere a Cadorna, cambiare con la linea MM1 (Linea Rossa), direzione Sesto 1° Maggio e scendere alla fermata Duomo.
se vieni dall'aeroporto di Linate, lo studio è comodamente raggiungibile in poco più di 10 minuti con la linea metropolitana MM4 (Linea Blu), scendendo alla fermata San Babila.
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Quindi ricorda che...
- la malattia parodontale è una serie affezione del cavo orale, in particolare dei tessuti di supporto e protezione dei denti, quindi gengive, cemento radicolare e osso alveolare;
- la parodontite ha una componente genetica, ma l'agente eziologico sono particolari ceppi di batteri anaerobi chiamati parodontopatogeni, che normalmente popolano il nostro cavo orale;
- in particolari condizioni, i batteri parodontopatogeni eccedono il loro numero, aumentando la loro colonia e indebolendo quindi il sistema immunitario, che non riesce a contrastarli adeguatamente;
- sotto l'attacco dei batteri parodontopatogeni, le gengive dapprima si infiammano e poi cominciano a ritirarsi, dando origine a quella che viene definita, in gergo comune, piorrea;
- la parodontite è una patologia genetica estremamente diffusa in tutta la popolazione mondiale: in italia, il ministero della salute stima che almeno un 60% della popolazione ne sia affetta;
- sebbene la diagnosi della parodontite spesso venga fatta quando la malattia ha ormai distrutto buona parte del tessuto parodontale, i primi sintomi sembrano essere comuni nella popolazione ancora giovane, nella fascia d'età compresa tra i 33 ed i 44 anni;
- i sintomi della parodontite sono subdoli e spesso ignorati o minimizzati dai pazienti, specie in quelli non abituati ai regolari controlli odontoiatrici;
- ritirandosi, le gengive formano delle tasche parodontali che, alla lunga, scavano tutta la gengiva fino all'osso alveolare, dove intaccano la struttura di ancoraggio dei denti;
- lo stadio ultimo della parodontite è la piorrea manifesta, con perdita dei denti naturali che avviene spontaneamente, per mancanza di supporto di ancoraggio;
- analizzando il livello delle interleuchine, cioè particolari molecole prodotte dai leucociti, è possibile stabilire la predisposizione genetica di un paziente alla parodontite;
- i nuovi biotest microbici possono analizzare la popolazione batterica del cavo orale, individuando la percentuale di batteri parodontopatogeni
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Gianluigi Bittante il giorno:
martedì 06 agosto, 2024
Il Dott. Gianluigi Bittante è un Medico Chirurgo specializzato in Odontostomatologia e Protesi Dentaria.
Ha rilevato lo storico Studio Dentistico Bittante da suo padre, il Dott. Luigi Bittante, che lo aprì nel 1955.
Si è particolar modo dedicato allo studio e al trattamento della parodontite, conosciuta anche come piorrea, di cui è uno dei massimi esperti in Italia.
Lo Studio Dentistico Bittante è, attualmente, uno dei centri di rilievo nazionale per il trattamento della parodontite, e giornalmente riceve pazienti da tutta Italia, curando casi complessi a cui, spesso, è stata proposta l'estrazione di tutti gli elementi dentali danneggiati dalla piorrea.
Nell'esercizio trentennale della professione di Medico, il Dottore ha sviluppato un protocollo di trattamento della parodontite unico in tutto il Paese, chiamato PBG - Parodontologia Biologicamente Guidata.
L'obiettivo del Dottore, spesso realizzato, è proprio quello di salvare i denti dei suoi pazienti con parodontite, evitandone l'estrazione.
Oltre a questo scopo principale, quotidianamente il Dott. Gianluigi Bittante si occupa dell'Odontoiatria d'urgenza, dell'Odontoiatria Estetica, dell'Implantologia e della cura della parodontite.