provi una sensibilità estrema al freddo o al caldo?
Cibi troppo caldi o troppo freddi ti provocano un breve ma fastidioso dolore, oppure un dolore più intenso e prolungato?
La sensibilità dentale aumentata è una condizione molto frequente nella popolazione, e spesso ha origine da una situazione patologica.
che i denti siano sensibili è normale, e fa parte della nostra conformazione fisiologica.
Questa sensibilità, sia al caldo che al freddo, non deve però eccedere e trasformarsi in un fastidio, oppure un vero e proprio dolore o tormento.
Quando ciò accade, c'è sempre una motivazione patologica sotto.
Leggi questa pagina per scoprire tutto sulla sensibilità dentale: da cosa è dipesa, come si manifesta e come vi si può porre rimedio.
Perché i denti sono sensibili al caldo e al freddo?
sotto lo smalto dentale, che ricopre e protegge la corona (la parte visibile del dente), c’è un tessuto particolare, chiamato dentina.
La dentina, che da il colore avorio caratteristico dei denti, è percorsa da una fitta rete di cunicoli, sottilissimi, chiamati tubuli dentinali.
Dentro questi tubuli vi sono particolari cellule iper-specializzate, chiamate odontoblasti.
i tubuli dentinali confluiscono tutti nella camera pulpare, ovverosia la parte della dentina che contiene la polpa dentale.
La polpa dentale è proprio ciò che rende il dente sensibile al caldo, al freddo e al dolore: è formata infatti da un intreccio di terminazioni nervose e vasi sanguigni, che si ricongiungono al resto del corpo passando per le radici del dente (forate, proprio per permettere il passaggio dei collegamenti).
la polpa dentale rifornisce costantemente la dentina del nutrimento necessario e della giusta ossigenazione ed idratazione, permettendo quindi al dente di durare in bocca molti, molti anni.
le terminazioni nervose però rendono il dente suscettibile anche agli sbalzi di temperatura esterna percepita al contatto con lo smalto, siano essi eccessi di caldo o di freddo.
Attraverso i tubuli dentinali, la polpa percepisce ciò che avviene all’esterno, dando indietro un feedback sensoriale.
ecco perché i denti sono ‘vivi’, cioè reagiscono con una sensazione specifica al freddo, al caldo e, nondimeno, anche al dolore.
Un aumento improvviso di sensibilità ad un dente, sia al caldo che al freddo, deve sempre insospettire, e far ricorrere ad una visita odontoiatrica.
Potrebbe essere l'inizio di una carie, e in questo caso il ricorso alla cura immediata non solo può salvare la vitalità del dente, ma può anche... Risparmiare il portafoglio del paziente.
Difatti, il costo per la cura di una carie è direttamente proporzionale alla sua gravità: piccole carie hanno costi molto contenuti, mentre grandi carie richiedono cure endodontiche lunghe e molto, molto più costose.
Cos’è la sensibilità dentale?
premesso che, in relazione alla loro particolare conformazione anatomica spiegata poco sopra, è normale che i denti siano sensibili al freddo o al caldo, si parla comunemente di ‘sensibilità dentale’ quando la sensibilità generale dei denti eccede i limiti considerati fisiologici, creando delle situazioni di fastidio o, spesso, di autentico dolore.
nello specifico, particolari sensazioni di dolore troppo pungente o acuto al contatto con cibi e bevande fredde o calde, oppure durante il pasto di cibi acidi o zuccherini, fanno scattare la definizione di ‘denti sensibili’.
Il problema di questa iper-sensibilità a volte si dimostra un leggero fastidio, a volte un dolore vero e proprio, spesso insopportabile.
quindi, ogni qual volta la normale sensibilità dentale ‘eccede’ oltre una certa misura, sconfinando nel fisiologico stimolo sensoriale del dente, si parla di ‘sensibilità dentale’ o meglio ‘ipersensibilità dentinale’, poiché è un problema specifico che eccede la normale condizione comune.
Da cosa è causata la sensibilità dentale?
ci sono molti motivi per cui un dente può divenire più sensibile al caldo o al freddo
l’aumentata sensibilità dentale può essere causata da condizioni patologiche (quindi, vere e proprie malattie) oppure da condizioni fisiologiche
La corretta distinzione tra queste due cause primarie è assolutamente necessaria per stabilire con certezza l’origine dell’ipersensibilità dentale, e provvedere quindi alla giusta terapia correttiva.
sono considerate condizioni patologiche quelle causate da:
- Carie dentale
La carie, cioè la putrefazione cronica ed irreversibile dei tessuti dentali interni, causata da un attacco batterico che è riuscito a perforare lo smalto dentale; - Parodontite
Malattia del paradonto (gengive ed osso alveolare), causata da un attacco batterico che ha a sua volta causato una recessione gengivale;
- Traumi dentali
Traumi violenti e rapidi oppure contenuti e ripetuti nel tempo iper-sensibilizzano i denti;
- Bruxismo
Il digrignare i denti, tipico del bruxismo, consuma lo smalto dentale, che si affievolisce e, di conseguenza, lascia maggiore esposizione sensoriale alla dentina
sono invece considerate condizioni fisiologiche quelle causate da:
- Invecchiamento naturale
Col tempo e con l’età, lo smalto dentale si assottiglia per usura, e diventa quindi meno spesso, iper-sensibilizzando la dentina; - Condizione fisiologica particolare
Alcuni pazienti nascono già con sensibilità dentinale più elevata rispetto alla soglia media, spesso coincidente con una generalizzata soglia del dolore più bassa della norma; - Cattive abitudini alimentari
Alcuni cibi, come è noto, hanno effetti deleteri per lo smalto dentale, poiché particolarmente acidi.
Il loro consumo eccessivo, quindi, può portare ad un assottigliamento dello smalto, e ad una conseguente iper-sensibilità dentinale
La sensibilità data dalla carie dentale
il dente sensibile può esere un problema che causa molto dolore al paziente, e non deve quindi essere minimizzato
la carie dentale è quel processo di putrefazione dei tessuti interni del dente, sia dentina che polpa dentale, causato dalla colonizzazione batterica, a sua volta permessa dalla perforazione dello smalto dentale.
Normalmente, i batteri che popolano in ogni momento la nostra bocca non riescono a ‘bucare’ la coriacea barriera dello smalto, e quindi sono tenuti ben distanti dalla dentina, e dalla delicata polpa dentale.
però, c’è un problema: lo smalto dei denti, benché eccezionalmente duro, ha una struttura micro-porosa.
Tale struttura può venire intaccata dalle molecole acide, sia di particolari cibi e bevande che, molto più pericolosamente, dagli scarti della fermentazione batterica.
Alcuni tipi di batteri, difatti, nutrendosi dei residui zuccherini che trovano nella nostra bocca, frutto dei nostri pasti, producono come materiale di scarto delle tossine acide, capaci di attaccare lo smalto.
alla lunga, questi acidi dapprima corrodono ed indeboliscono lo smalto, poi lo perforano, permettendo quindi l’entrata delle colonie batteriche proprio dentro la dentina.
All’inizio, la carie dentale non da sintomi, e spesso è difficile anche da vedere esternamente, specie se il danneggiamento cariogeno è posizionato nello spazio interdentale.
col tempo, la colonia batterica prolifica e distrugge sempre più la dentina, rilasciando tossine che, viaggiando per i tubuli dentinali, giungono direttamente alla camera pulpare.
Questo irrita la polpa, che reagisce dapprima con infiammazioni provvisorie e reversibili, e poi con un’infiammazione irreversibile ed estremamente dolente, chiamata pulpite.
prima della pulpite cronica, la polpa comunque da dei segnali di sofferenza, ed essi si manifestano proprio durante i pasti, o comunque il contatto diretto con sostanze troppo calde o fredde.
Un aumentata sensibilità, spesso con vero e proprio breve dolore, ai cibi troppo caldi, troppo freddi o eccessivamente acidi o zuccherini è il primo campanello d’allarme di una carie, che dovrebbe essere subito ascoltato.
La parodontite e le radici dentali scoperte
la parodontite fa regredire le radici dentali, causando la loro esposizione e conseguente iper-sensibilità
la malattia parodontale è una patologia cronica e degenerativa, causata da un attacco batterico incontrollato, che causa un’infiammazione gengivale permanente.
È essenzialmente causata dal tartaro, ossia la placca dentale calcificata: un biofilm duro ed infetto che si attacca tenacemente ai denti e che irrita le gengive, che per difendersi da esso si ritirano verso l’apice radicolare.
questa retrazione crea delle vere e proprie ‘tasche parodontali’, che scoprono il colletto dei denti ed espongono quindi parte della radice, che normalmente dovrebbe invece essere ben protetta dalla gengiva.
Ciò causa continui problemi di infezioni batteriche e, non di meno, di ipersensibilità gengivale.
Difatti, la radice dei denti non è protetta dallo smalto, e quindi la dentina è esposta direttamente a qualsiasi agente esterno, causando una spiccata iper-sensibilità.
tale sensibilità accentuata al freddo o al caldo è proprio uno dei campanelli d’allarme della subdola malattia parodontale, che dovrebbe far correre immediatamente il paziente per una visita di controllo odontoiatrico.
La parodontite, ovverosia la patologia cronica che fa costantemente regredire l'osso e la gengiva sotto l'attacco di alcuni ceppi di batteri, può essere una causa dell'aumentata sensibilità dentale.
Difatti, retraendosi assieme all'osso, la gengiva può scoprire anche parte della radice del dente che, non essendo protetta dallo smalto, risulta dunque molto più sensibile rispetto alla corona.
Cosa è possibile fare per eliminare la sensibilità dentale?
per prima cosa, deve essere stabilita l’origine dell’iper-sensibilità dentale, mediante una valutazione dell’Odontoiatria o dell’Igienista Dentale.
Se la causa è di tipo patologico, quindi una carie o la malattia parodontale, devono essere presi idonei provvedimenti terapeutici, che coincidono nella cura del processo cariogeno (tramite otturazione, semplice o profonda), oppure pulizia gengivale.
nel caso della parodontite, va analizzata anche la situazione della retrazione delle gengive e delle tasche parodontali.
La pulizia e la detartrasi a volte non bastano per risolvere il problema dell’iper-sensibilità, specie se v’è stato una decisa retrazione gengivale, con esposizione permanente della radice del dente.
nel caso in cui l’iper-sensibilità sia causata da episodi di bruxismo, è necessario alleggerire l’iper-pressione costante delle arcate dentali con appositi dispositivi, chiamati bite.
per la sensibilità dentale non patologica, cioè non dipesa da traumatismi, carie o parodontite, il rimedio d’eccellenza è la riminalizzazione dello smalto per mezzo di prodotti a base di fluoro.
Esistono svariati di questi prodotti, sia gel che dentifrici, che si basano tutti sulla proprietà del fluoro di formare una patina protettiva e rimineralizzante di fluoruro di calcio, dall’azione desensibilizzante.
ai prodotti di uso casalingo possono poi essere associati trattamenti professionali sempre a base di fluoro, da effettuarsi in studio odontoiatrico.
L’applicazione di particolari resine fluorate è in grado di sigillare i tubuli dentinali, permettendo così di desensibilizzare di molto i denti molto sensibili.
Anche la ionoforesi, cioè la penetrazione del fluoro nella dentina per mezzo della corrente elettrica (di bassissima tensione, impercettibile al paziente) può essere utilizzata per alleviare l’ipersensibilità dei denti.
quando tutti i trattamenti al fluoro falliscono, e la sensibilità è insostenibile per il paziente, l’extrema ratio è la devitalizzazione (cioè la rimozione della polpa dentale del dente), che elimina alla radice il problema ma che sarebbe preferibile evitare (per gli ovvi svantaggi che porta un dente non più vitale).
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lo Studio Dentistico Bittante non è un franchising e non è una catena low-cost: è uno studio unico, gestito da tre generazioni di professionisti dell'Odontoiatria e dell'igiene orale, e questo è un motivo di vanto per tutti i collaboratori e gli altri professionisti presenti giornalmente nelle sale di trattamento.
lo Studio Dentistico Bittante è nel cuore di Milano, ed è facilmente raggiungibile con le Linee Metropolitane:
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Quindi ricorda che...
- La sensibilità dentale è data dalla polpa, cioè quel tessuto formato da nervi e vasi sanguigni che compone la parte più interna di ogni dente;
- Grazie a sottilissimi canali nella dentina (i tubuli) la polpa comunica con tutto il dente, assicurandogli idratazione e nutrimento, e percependo anche il caldo, il freddo e il dolore;
- Avere sensibilità dentale è normale, ma determinate situazioni patologiche o condizioni fisiologiche possono portare all’ipersensibilità e al conseguente fastidio e dolore al caldo o al freddo;
- La carie dentale può provocare ipersensibilità dentale, reagendo soprattutto ai cibi caldi, agli acidi e agli zuccheri;
- La parodontite causa scoperchiamento delle radici dentali, che sensibilizza i denti;
- Alcuni soggetti nascono già con una elevata iper-sensibilità dentale, anche non avendo condizioni patologiche;
- Invecchiando, lo smalto dentale si usura, assottigliandosi e quindi esponendo di più la dentina, che può iper-sensibilizzarsi;
- A volte è necessario ricostruire il danno gengivale causato dalla parodontite, per risolvere la sensibilità dentale;
- I trattamenti al fluoro sono molto efficaci contro i denti sensibili, e possono essere somministrati con prodotti casalinghi oppure con trattamenti professionali in studio odontoiatrico;
- Le resine fluorate possono sigillare i tubuli dentinali, dando sollievo nell’iper-sensibilità dentale
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Gianluigi Bittante il giorno:
martedì 06 agosto, 2024
Il Dott. Gianluigi Bittante è un Medico Chirurgo specializzato in Odontostomatologia e Protesi Dentaria.
Ha rilevato lo storico Studio Dentistico Bittante da suo padre, il Dott. Luigi Bittante, che lo aprì nel 1955.
Si è particolar modo dedicato allo studio e al trattamento della parodontite, conosciuta anche come piorrea, di cui è uno dei massimi esperti in Italia.
Lo Studio Dentistico Bittante è, attualmente, uno dei centri di rilievo nazionale per il trattamento della parodontite, e giornalmente riceve pazienti da tutta Italia, curando casi complessi a cui, spesso, è stata proposta l'estrazione di tutti gli elementi dentali danneggiati dalla piorrea.
Nell'esercizio trentennale della professione di Medico, il Dottore ha sviluppato un protocollo di trattamento della parodontite unico in tutto il Paese, chiamato PBG - Parodontologia Biologicamente Guidata.
L'obiettivo del Dottore, spesso realizzato, è proprio quello di salvare i denti dei suoi pazienti con parodontite, evitandone l'estrazione.
Oltre a questo scopo principale, quotidianamente il Dott. Gianluigi Bittante si occupa dell'Odontoiatria d'urgenza, dell'Odontoiatria Estetica, dell'Implantologia e della cura della parodontite.