la ricostruzione gengivale è una delle tecniche chirurgiche fondamentali della Parodontologia moderna.
Le tecniche ricostruttive hanno cambiato, negli ultimi anni, l’approccio stesso del Paradontologo, e le possibilità che il professionista effettivamente ha per trattare patologie e condizioni un tempo ritenute impossibili da trattare.
in uno studio specializzato in Parodontologia, la ricostruzione gengivale è un intervento ormai di routine, che completa e amplia tutti i servizi per il paziente che arriva sotto condizione di determinate patologie, come la parodontite, che spesso necessitano proprio di ricostruzione delle gengive.
Leggi questa pagina per scoprire tutto sulla ricostruzione gengivale.
Cosa sono le gengive?
le gengive sono il tessuto morbido che protegge la radice del dente e l'osso alveolare
la gengiva è il tessuto che ricopre i nostri denti, ed è presente anche nella struttura orale di ogni mammifero.
È un tessuto molle, in condizioni normali di colore rosato, compatto ed opaco, dalla caratteristica superficie ‘a buccia d’arancia’.
Si unisce ai due palati, superiore ed inferiore, con la giunzione mucogengivale, senza soluzione di continuità.
il compito fondamentale delle gengive è quello di proteggere la radice dei denti e l’osso alveolare dall’attacco degli agenti esterni, impedendo quindi le infezioni.
Ecco perché se le gengive non svolgono più la loro funzione si possono creare pericolose ‘vie’ ai batteri che, senza disturbo, possono così infettare i tessuti profondi dei denti e dell’osso.
Questo fa capire l’importanza fondamentale delle gengive, non secondaria a quella dei denti stessi.
Perché le gengive possono danneggiarsi?
benché il tessuto delle gengive sia dotato di una grande capacità di rigenerazione (necessaria per sopportare, ogni giorno, la masticazione), è possibile che esso si danneggi anche piuttosto seriamente, causando diversi problemi (e patologie).
la prima causa del danneggiamento gengivale è sicuramente la formazione del tartaro, ossia il film biologico estremamente duro, formato dalla placca batterica sedimentata.
la regressione gengivale è uno dei sintomi immediatamente evidenti della malattia parodontale
Il tartaro, a contatto con le gengive, le irrita e le infiamma, causando la nota gengivite, cioè l’infiammazione acuta delle gengive.
se la gengivite viene trascurata può trasformarsi nella malattia parodontale, meglio conosciuta come piorrea.
La piorrea causa un’infiammazione cronica delle gengive che, per proteggere i tessuti profondi, si ritirano verso l’osso alveolare.
Se la parodontite non è prontamente curata, questo continuo ritirarsi causa l’esposizione della radice dei denti, e la formazione delle cosiddette ‘tasche gengivali’.
in tali tasche i batteri si annidano e prolificano, aumentando sempre di più la malattia parodontale e rendendola cronica, evolutiva e degenerativa.
Quando la tasca arriva all’osso alveolare, ormai senza più protezione, la radice del dente perde il suo naturale supporto, e il risultato finale è la caduta (espulsione) dell’elemento dentale.
un’altra causa del danneggiamento gengivale è lo spazzolamento scorretto da parte del paziente.
Spazzolare i denti aggressivamente, con movimenti sbagliati (orizzontali) e con molta forza può provocare danni (tagli e abrasioni) alle gengive che, anche in questo caso, per difendersi si ritirano.
non bisogna poi dimenticare i rischi del danneggiamento dovuto allo sfregamento continuo di corpi esterni metallici, come ad esempio la presenza di piercing labiali o, non infrequentemente, di restauri dentali mal eseguiti (corone e ponti in struttura metallica, ricostruzioni maldestre, ecc.).
Al contrario dei tessuti dentali, che non hanno capacità rigenerativa, il tessuto del parodonto può, entro certi limiti, ricostruirsi.
Questa sua capacità rigenerativa, seppur limitata, è la chiave di volta che permette alle moderne terapie contro la parodontite di essere efficaci, se ben eseguite.
Difatti, abbassando la carica batterica nociva dei batteri parodontopatogeni ed eliminando le placche di tartaro (sotto le quali, spesso, si annidano i focolai di batteri nocivi), le gengive possono finalmente 'respirare', cominciando a guarire.
Anche un piccolo miglioramento della rigenerazione gengivale, per pazienti con profonde tasche parodontali, è significativo, e permette spesso di evitare l'estrazione dentale.
Spazzolare troppo i denti può causare retrazione gengivale?
diciamo che spazzolare male i denti causa, solitamente, la retrazione gengivale.
L’uso errato dello spazzolino, specie utilizzando movimenti orizzontali ed utilizzando strumenti a setole particolarmente dure è deleterio per le gengive, che possono reagire difendendosi e ritirandosi.
Sebbene, statisticamente, gran parte dei casi di retrazione gengivale siano causati dalla piorrea, non è infrequente trattare pazienti che hanno subito medesima sorte per via di una maldestra igiene orale, con uno spazzolamento incorretto dei denti.
Quali sono i sintomi di una gengiva danneggiata?
la gengivite è l'inizio della parodontite, ancora reversibile se trattata tempestivamente
i sintomi di una gengiva danneggiata sono molteplici, e non sempre sono chiaramente visibili al paziente, per un motivo ben preciso: la regressione gengivale è un evento progressivo ma lento, tanto da passare praticamente sottotono ed essere ignorato.
E proprio questo è un grande pericolo per il paziente, che quando se ne accorge è spesso già in atto un danno considerevole ai tessuti gengivali.
chiarito questo, i sintomi chiari ed inequivocabili di un danneggiamento e una regressione gengivale sono:
- Sensibilità dentale aumentata
Regredendo, le gengive scoprono il colletto dentale che, non protetto dallo smalto, risulta molto più sensibile al caldo e al freddo; - Spazi neri tra i denti
Ritirandosi, le gengive creano spazi di assenza di tessuto tra i denti, vuoti, che appaiono neri; - Denti che sembrano ‘più lunghi’ rispetto a come erano prima
Ritirandosi, le gengive scoprono la radice del dente, che quindi appare visivamente più lungo; - Gengive rosse e gonfie
Lo stato iniziale della parodontite, ancora reversibile, chiamato gengivite.
È un grande campanello d’allarme, poiché spinge solitamente il paziente a ricorrere alla visita odontoiatrica; - Sanguinamento allo spazzolamento
Gengive danneggiate dal tartaro si gonfiano di sangue, inviato dal sistema immunitario per tentare di arginare l’attacco infettivo batterico.
Possono quindi sanguinare se premute, e questo di solito accade durante lo spazzolamento della regolare pulizia orale quotidiana; - Ascessi e pus
Nei casi abbastanza gravi, in cui il tartaro è arrivato sin quasi l’apice radicale, si possono formale ascessi e fistole, con fuoriuscita di materiale purulento dalla gengiva
questi sintomi possono essere presenti tutti assieme oppure solo alcuni, a seconda della gravità del danneggiamento gengivale e della regressione in atto.
Cosa si rischia a non intervenire sulle gengive ritirate?
la retrazione gengivale è un problema che non deve mai essere sottovalutato, poiché la perdita della naturale protezione di denti ed osso porta sempre conseguenze, spesso molto gravi.
ignorare la regressione gengivale può avere conseguenze davvero pesanti, tra le quali:
- Parodontite cronica
Se la regressione gengivale è causata dalla massiccia presenza di tartaro e questo non viene adeguatamente rimosso, a lungo andare vengono a formarsi le cosiddette ‘tasche gengivali’, dove si annidano ulteriori batteri.
Nel tempo, la regressione prosegue sempre più, facendo divenire via via più profonde le tasche, ed arrivando sino all’osso alveolare, minando l’ancoraggio stesso dei denti.
Il risultato finale della parodontite è la perdita dell’elemento dentale, con la sua naturale espulsione; - Iper-sensibilizzazione del dente
Lo smalto dentale, ossia il film minerale estremamente duro che ricopre i nostri denti, si ferma fino alla corona dentale, proseguendo solo di poco sotto il bordo gengivale.
Scoprendo il dente, la gengiva ritratta scopre anche la parte di radice non coperta dallo smalto e che, a contatto con cibi o liquidi troppo freddi o caldi, dona un’iper-sensibilità dentale.
A lungo andare e se non si interviene per tempo, questa iper-sensibilità può portare uno stress alla polpa dentale, e richiedere quindi una devitalizzazione del dente; - Danneggiamento alla radice del dente
La radice scoperta, senza la protezione della gengiva o dello smalto, è estremamente delicata.
Può facilmente essere attaccata dai batteri, che la cariano, oppure anche dai micro-traumi dello spazzolamento; - Sgradevolezza estetica
Le gengive retratte modificano l'aspetto dei denti, che appaino più lunghi, meno armonici, con grandi solchi neri tra un elemento ed un altro.
Solchi in cui, peraltro, è facile che si inseriscano avanzi di cibo durante i pasti, rendendo la sgradevolezza estetica ancora più marcata; - Alitosi cronica
La retrazione gengivale e le tasche da essa causate facilitano l’accumularsi di placca batterica ed avanzi di cibo, aumentando quindi di molto la carica totale dei microorganismi commensali che vivono nella nostra bocca.
Questo può causare perenne alitosi, che si ripresenta continuamente, anche dopo una pulizia orale accurata;
La parodontite è una patologia a predisposizione genetica, cioè trasmessa a livello familiare.
Non si eredita la patologia in sé, bensì la sua predisposizione: in questo caso, la predisposizione è la sensibilità dei tessuti del parodonto all'attacco di particolari batteri anaerobi, chiamati batteri parodontopatogeni.
Questi batteri, se proliferanti in maniera incontrollata, possono far iniziare un lento ma continuo processo di retrazione dell'osso e delle gengive, che causa la piorrea manifesta.
Se non fermata, questa retrazione costante mina la radice dei denti, indebolendola e danneggiandola, portando all'inevitabile perdita degli elementi dentali.
Ma le gengive possono rigenerarsi da sole, una volta danneggiate?
le gengive possono rigenerarsi spontaneamente, ma solo entro certi limiti
solo entro certi limiti.
I tessuti gengivali, come quelli di quasi ogni parte del corpo (denti esclusi) possono rigenerarsi, ma solo parzialmente.
Possono rigenerare ferite, tagli, abrasioni e incisioni, ma la loro capacità rigenerativa è comunque limitata.
Quando si cominciano a retrarre, essenzialmente non possono tornare più come prima.
ci sono vari casi e varie severità di retrazione gengivale, ma la regola è che, comunque, una volta che essa è iniziata si può bloccare (con la giusta terapia), ma non si può ripristinare completamente la gengiva per come era prima del danneggiamento.
ecco perché, nel corso degli anni, la Parodontologia ha messo a punto diverse tecniche chirurgiche per riportare le gengive ad una buona funzionalità.
Sono le tecniche ricostruttive, in cui l’Odontoiatra Paradontologo è specialista.
Andiamole dunque a vedere.
Il riposizionamento gengivale
è la tecnica ricostruttiva più semplice, ma non per questo meno efficace.
È possibile eseguirla solo quando la gengiva da ricostruire ha ancora un buon spessore, non presenta infiammazioni (o comunque, sono state risolte con un’idonea pulizia gengivale) ed è abbastanza alta.
serve a ricoprire il dente in altezza, ricostruendo anche la papilla (ove possibile).
Per attuarla, il Parodontista scolla la gengiva e la riposiziona, suturandola opportunamente per ricoprire la parte del dente prima esposta.
se ben eseguita e se la gengiva da riposizionare è ancora di buona qualità, dona ottimi risultati, molto naturali.
L’innesto gengivale
tecnica più complessa della precedente, in cui il tessuto gengivale da ricostruire è prelevato da un’altra zona della bocca, solitamente il palato.
Il Parodontista incide il palato e preleva una piccola quantità di mucosa, che usa per ricostruire la parte della gengiva che deve essere ricoperta.
la giunzione è effettuata con piccolissimi punti di sutura, dopo che la parte ricevente è stata opportunamente raschiata, per permettere l’aderenza dell’innesto.
È un intervento chirurgico estremamente delicato e che richiede grande mano ferma e precisione, e per questo è solitamente eseguito grazie all’ausilio del microscopio operatorio.
alternativamente all’innesto con tessuto autologo del palato, è possibile utilizzare (ma non per tutti i casi) degli speciali composti di collagene, in grado di dar luogo ad una ‘guarigione aperta’ della nuova gengiva modellata proprio grazie a queste paste biocompatibili.
La ricostruzione gengivale è dolorosa?
la ricostruzione gengivale non è pericolosa e non è dolorosa, in quanto eseguita in anestesia locale
assolutamente no: qualsiasi sia l’intervento scelto dal Parodontologo, sia il riposizionamento che l’innesto, è ovviamente eseguito in anestesia locale, quindi il paziente non sente il minimo dolore.
dopo l’anestesia, il dolore dell’intervento di riposizionamento è solitamente inesistente o comunque molto blando, e comunque può essere tenuto sotto controllo per qualche giorno con comuni antinfiammatori.
se viene prelevato del tessuto per l’innesto gengivale, è possibile che il paziente sperimenti un po’ di dolore, fisiologico e normale, nella zona del prelievo, ma anche in questo caso è possibile tenere sotto controllo l’algia con antidolorifici di comune utilizzo.
l’uso dell’antibiotico generalmente è riservato solo a particolari casi, e comunque sempre dopo prescrizione medica.
Quali sono le percentuali di successo di una ricostruzione gengivale?
con i protocolli chirurgici di adesso, se l’intervento è ben eseguito, le percentuali di successo sono molto alte, superiori mediamente oltre il 95%.
A contribuire al raggiungimento del successo stabile e definitivo sul lungo termine non solo è necessaria l’abilità del Parodontologo, ma anche la qualità dei tessuti innestati o riposizionati, la compliance del paziente e la sua scrupolosa osservanza di tutte le prescrizioni post-intervento.
il seguire alla lettera le istruzioni del Parodontologo, specie quelle di pulizia e lavaggio della gengiva appena ricostruita e, soprattutto, l’astenersi totalmente dal fumo di sigaretta sono fattori cardine, che aumentano di molto la percentuale di successo dell’intervento.
anche la dieta post-intervento è molto importante: il paziente dovrà astenersi, per i giorni indicati dal Parodontologo, dal mangiare o bere determinati cibi e bevande, solitamente piccanti o servite a temperatura troppo calda.
Questo, ovviamente, per non infiammare la parte di gengiva operata, in rigenerazione e guarigione.
Cosa sono le otturazioni con materiale composito?
l’otturazione con materiale composito (una particolare resina bianca, utilizzata anche per le otturazioni dentali delle carie) è un’opzione che può essere utilizzata in alternativa alla ricostruzione gengivale nel caso in cui la recessione sia limitata all’interno della bocca, in una pozione non visibile esteriormente.
grazie alla resina, è possibile ricoprire la parte esposta del dente, proteggendolo senza procedere alla ricostruzione gengivale vera e propria.
È un tipo di intervento che è stato utilizzato molto nel passato, quando le tecniche chirurgiche ricostruttive non erano così avanzate come quelle attuali, e che ora è caduto in disuso, essendogli preferito l’intervento chirurgico vero e proprio.
e questo, per un motivo semplice e lapalissiano: il materiale tissutale autologo del paziente, quindi la sua stessa mucosa del palato, è sicuramente la migliore soluzione, in quanto al 100% garanzia di biocompatibilità e lunga durata (se ben innestata).
In alcuni casi, comunque, l’otturazione col composito può essere un’alternativa valida, soprattutto perché veloce ed economicamente conveniente.
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Nessun articolo è stato scritto, anche parzialmente, da un'intelligenza artificiale generativa.
Quindi ricorda che...
- Le gengive sono il tessuto che ricopre e protegge denti ed osso mascellare e mandibolare;
- Senza le gengive, i batteri attaccherebbero facilmente le radici dei denti e l’osso, infettandolo in poco tempo;
- Le gengive sane sono di colore roseo-salmonato, di colore opaco e dalla superficie a buccia d’arancia;
- Non si dovrebbero vedere ‘buchi’ neri tra un dente ed un altro;
- Le gengive possono ritirarsi o sotto attacco batterico incontrollato (causato dalla placca batterica e dal tartaro) oppure per maldestro spazzolamento;
- La parodontite cronica porta lentamente le gengive a ritirarsi sempre di più, lasciando scoperte le radici dei denti;
- Nelle tasche gengivali formate dalla contrazione delle gengive possono facilmente annidarsi batteri e residui di cibo, alimentando ancora di più l’infezione e la contrazione gengivale;
- I denti con la radice scoperta diventano più sensibili e possono facilmente subire sia traumi meccanici che attacco batterico;
- Una volta ritratte, le gengive non possono più tornare alla forma originaria;
- Per ricostruire le gengive ritirate sono disponibili diverse tecniche chirurgiche, basate anche sull’innesto autologo di tessuti;
- Le tecniche chirurgiche ricostruttive moderne sono altamente affidabili e sicure;
- Il Chirurgo Parodontologo è lo specialista in grado di ricostruire le gengive danneggiate
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Gianluigi Bittante il giorno:
martedì 06 agosto, 2024
Il Dott. Gianluigi Bittante è un Medico Chirurgo specializzato in Odontostomatologia e Protesi Dentaria.
Ha rilevato lo storico Studio Dentistico Bittante da suo padre, il Dott. Luigi Bittante, che lo aprì nel 1955.
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L'obiettivo del Dottore, spesso realizzato, è proprio quello di salvare i denti dei suoi pazienti con parodontite, evitandone l'estrazione.
Oltre a questo scopo principale, quotidianamente il Dott. Gianluigi Bittante si occupa dell'Odontoiatria d'urgenza, dell'Odontoiatria Estetica, dell'Implantologia e della cura della parodontite.