In Italia, circa il 60% della popolazione vive da anni una vera e propria emergenza sanitaria: la parodontite.
Difatti, la maggior parte degli italiani soffre della malattia parodontale, e questo dato non accenna a diminuire ma, anzi, anno dopo anno tende ad aumentare.
Se difatti la parodontite era, fino a poco tempo fa, considerata una patologia che colpiva con prevalenza i pazienti over 50, oggigiorno si assiste ad un’inversione di tendenza, con soggetti compresi tra i 35 ed i 44 anni che, apparentemente, mostrano sintomi legati alla piorrea.
Questa emergenza sanitaria, silente e quasi sempre poco diffusa a livello informativo, ogni anno costa una grande quantità di denaro in cure odontoiatriche, che spesso si rivelano comunque tardive e, specie se eseguite da studi medici non specializzati, poco efficaci nel preservare i denti naturali dei pazienti.
Eppure, la ricerca medica è andata indubbiamente avanti, e anche se non vi è ancora una cura definitiva della parodontite, sono disponibili trattamenti avanzati che possono fermarla e, di conseguenza, preservare la perdita dei denti.
Leggi questa pagina per scoprire cos’è la parodontite e a che punto è la ricerca medica per curarla.
Che cos’è la parodontite, e da cosa è causata?
La parodontite, chiamata anche malattia parodontale o piorrea, è una patologia cronica ed irreversibile dei tessuti di supporto dei denti (parodonto), cioè delle gengive, dell’osso alveolare, dal legamento parodontale e dal cemento radicolare.
È causata da specifici batteri anaerobi chiamati parodontopatogeni, normalmente presenti nel nostro cavo orale che, in determinate condizioni, profileferano eccessivamente e causano dapprima un’irritazione gengivale, che poi (se non curata prontamente) si trasforma in una distruzione dei tessuti del parodonto.
Sono noti alla Medicina oltre 700 ceppi batterici parodontopatogeni, tra cui il Porphyromonas gingivalis, la Prevotella intermedia Fusobacterium nucleatum, l’Actinobacillus, l’Aggregatibacter actinomycetemcomitans, il Neisseria e il Veillonella.
La Medicina odierna ha recentemente appurato il sospetto, maturato da tempo, che la parodontite sia una patologia essenzialmente genetica, quindi su base ereditaria.
Ovviamente, non si eredita la patologia in sé, ma la predisposizione del sistema immunitario del cavo orale ad essere particolarmente suscettibile ai batteri piogeni che danno inizio alla piorrea.
La ricerca moderna ha anche appurato che esiste una correlazione non indifferente tra patologia parodontale e altre patologie come il diabete, le patologie cardiovascolari e le patologie neurodegenerative.
La parodontite colpisce circa il 40% di tutta la popolazione dei Paesi industrializzati, e circa il 60% della popolazione complessiva nella sola Italia.
I costi che la malattia riversa sul Sistema Sanitario Nazionale e anche su quello privato sono ingenti: circa 2,5 miliardi di Euro ogni anno.
Attualmente la parodontite è stimata essere la sesta patologia più diffusa in tutto il mondo e, assieme alla carie dentale, è sicuramente tra le prime cause assolute dell’edentulia, cioè la perdita dei denti naturali.
La parodontite è una patologia cronica e degenerativa, il cui agente eziologico è ormai ben noto alla Medicina da molti anni: sono i batteri parodontopatogeni, che naturalmente popolano il nostro cavo orale.
Questi batteri, GRAM-negativi e anaerobi, infiammano le gengive e spingono l'osso a ritirarsi per proteggersi, dando il via alla recessione ossea che, alla lunga, crea delle profonde tasche nelle gengive, chiamate tasche parodontali.
Queste tasche si riempiono di altri batteri, che formano spesse placche di tartaro, sotto le quali possono sopravvivere altri batteri (essendo anaerobi, non hanno bisogno di ossigeno per completare il loro ciclo vitale).
Più le tasche diventano profonde, più l'osso si ritira per proteggersi.
Ciò genera un circolo vizioso che alimenta la patologia e la fa divenire cronica.
Come si manifesta la parodontite?
La parodontite si manifesta come una recessione lenta ma costante del tessuto gengivale che, nel tempo, perde l’attacco naturale con i denti, regredendo sempre di più e formando delle autentiche tasche (chiamate tasche parodontali) dove si annidano i batteri nocivi, perpetuando l’infezione e ‘scavando’ sempre più in profondità nel parodonto, sino all’osso alveolare.
Una volta raggiunto l’osso, questi batteri trovano le condizioni ottimali per poter proliferare, causando dunque un cedimento della struttura d’aggancio della radice dentale, con il risultato ultimo della perdita del dente.
i batteri parodontopatogeni sono l'agente eziologico della piorrea
In associazione a questo sintomo principale, cioè la regressione delle gengive e dell’osso alveolare, alla parodontite sono clinicamente accorpati altri sintomi specifici, quali:
- Alitosi;
- Sanguinamento gengivale;
- Dolore alla pressione delle gengive;
- Ascessi gengivali;
- Mobilità dentale;
- Gengive gonfie e di colore rosso vivo;
- Recessioni gengivali
La parodontite è una patologia cronica, che inizia in maniera subdola: i primi sintomi spesso non sono immediatamente rilevati dal paziente che, se non adeguatamente istruito ed educato nei periodici controlli odontoiatrici, non si accorge inizialmente dell’inizio della patologia.
Il risultato è che la malattia parodontale ha ‘carta bianca’ per agire indisturbata e, spesso con la complicità di fattori ambientali e comportamentali correlati, distrugge poco a poco le strutture di supporto dei denti, arrivando a minarne la stabilità radicolare.
Circa il 10% delle condizioni patologiche relative alla parodontite sono, statisticamente, di grave entità, con pazienti che si presentano dal Medico Odontoiatra con una situazione dentale ormai irrimediabilmente compromessa, e addirittura la perdita degli elementi dentali già avvenuta.
La correlazione tra ereditarietà e parodontite
Dopo anni di intense ricerche e studi clinici, la Medicina ha finalmente appurato che la parodontite è essenzialmente una patologia ereditaria, quindi genetica.
Questa correlazione, supposta dai Medici Odontoiatri per anni, permette di rilevare la predisposizione del paziente per la patologia parodontale, con rapidi test genetici facilmente eseguibili in studio odontoiatrico.
Tali test si basano sull’analisi di un campione genetico (ad esempio, un po’ di saliva) dove vengono ricercate particolari molecole chiamate interleuchine.
Queste molecole sono alterate nei pazienti predisposti alla parodontite, e questo esame dunque è di grande aiuto per il dentista, che può dunque avere una base documentata su cui iniziare un’adeguato percorso terapeutico.
Tuttavia, va chiarito che la predisposizione genetica non è, di per sé, l’inizio della malattia.
Difatti, per iniziare la sua opera di demolizione dei tessuti parodontali, la piorrea ha comunque bisogno di un ambiente a lei favorevole, quindi con una carica batterica molto elevata del cavo orale.
Ciò è spesso accompagnato da una serie di fattori ambientali e comportamentali, o anche di comorbilità, come ad esempio il tabagismo, la scarsa igiene orale, un deciso abbassamento delle difese immunitarie, il diabete mellito oppure una cura chemioterapica o anche una radioterapia.
È opinione comune, basata sull’osservazione clinica diretta, che in un ambiente orale sano, in cui la carica batterica nociva è sempre tenuta sotto controllo da igiene professionale in studio ed adeguata igiene domestica, la parodontite non possa comunque propagarsi.
Dunque la predisposizione alla piorrea è di certo un importante fattore genetico, ma di per sé non è sufficiente a stabilire una certa correlazione con l’inizio della patologia parodontale.
A quale età colpisce la parodontite?
La parodontite è una patologia che può colpire a qualsiasi età, ma che si focalizza maggiormente sulla popolazione adulta, con una decisa incidenza nei pazienti over 50.
Tuttavia, in tempi recenti, la ricerca ha dimostrato che anche i pazienti ancora giovani, nella fascia compresa tra i 35 ed i 45 anni, sono particolarmente colpiti dalla piorrea, che tende a stabilizzarsi, nei suoi sintomi evidenti, verso i 38 anni.
I casi di parodontite giovanile, quindi in pazienti under 30, benché presenti sono abbastanza rari, mentre invece nei pazienti ultra 60enni, specie se affetti da altre patologie sistemiche, l’incidenza della piorrea è notevole: l’ISTAT prevede che, se non vi saranno sostanziali modifiche demografiche, nel 2050 la parodontite avrà colpito almeno il 37-40% di tutta la popolazione dei sessantenni.
Non va dimenticato che i numeri complessivi, che tengono dunque conto del totale della popolazione, sono comunque poco incoraggianti: il 60% di tutti gli italiani sembra essere affetto almeno da uno stato iniziale di parodontite.
Queste percentuali così alte sono in parte giustificabili con la predisposizione genetica, ed in parte però relative all’invecchiamento massiccio della popolazione.
L’Italia, com’è noto da anni, è uno dei Paesi occidentali con la più alta aspettativa di vita e, al contempo, con un rapporto nascite-decessi sostanzialmente negativo da quasi trent’anni.
La correlazione aumento dell’età media ed insorgenza della parodontite non è un dato ormai oggetto di dibattito medico: vi è una precisa causa alla base dell’insorgenza della malattia parodontale rispetto all’innalzamento dell’età, ed è legata al calo delle difese immunitarie e della capacità di rinnovo dei tessuti del corpo.
Un Paese dunque con oltre il 70% della popolazione over 45, come l’Italia, senza serie prospettive d’incremento demografico nel medio-lungo termine, è particolarmente affetto dalla piorrea.
Anche se la parodontite è spesso diagnosticata nei pazienti over 50, questa statistica non deve comunque trarre in inganno sull'epidemiologia della piorrea.
Difatti, occorrono di solito molti anni prima che il paziente si accorga dei sintomi gravi della parodontite: questo vuol dire che l'inizio della patologia è, in media, ben antecedente ai 50 anni.
Mediamente, infatti, si ipotizza che la malattia parodontale inizi tra i 33 ed i 45 anni, sebbene non siano comunque rari i casi di parodontite iniziata già in età giovanile, prima dei 28 anni.
Quando il paziente si reca dal dentista per via dei sintomi ormai divenuti non più ignorabili (ad esempio, il dondolio dei denti), sono passati già molti anni dall'inizio della piorrea!
Quali sono le moderne terapie per il trattamento della parodontite?
Al momento, nonostante gli sforzi della ricerca medica e della sperimentazione odontoiatrica, la parodontite rimane una patologia cronica e non curabile, dove per ‘curabile’ s’intende la definizione medica di ‘cura’, cioè la remissione totale di ogni sintomo.
Tuttavia, la moderna Odontoiatria è capace di bloccare l’avanzamento della piorrea, stabilizzandola e, sostanzialmente, interrompendo la regressione gengivale e la distruzione dei tessuti del parodonto.
L’obiettivo ultimo dei trattamenti èè dunque quello di salvaguardare il parodonto rimanente e, in ultima istanza, la protezione degli elementi dentali, che altrimenti andrebbero perduti.
Negli ultimi vent’anni la ricerca medica odontoiatrica non ha subito sostanziali variazioni nell’approccio terapeutico della parodontite, eccezion fatta per i nuovi test genetici che, però, non hanno carattere di terapia ma solo di valenza diagnostica.
Attualmente dunque, le terapie per la parodontite mirano essenzialmente a ridurre la carica batterica dei microbi anaerobi scatenanti la regressione gengivale.
Tale riduzione di carica deve avere condizione di continuità nel tempo: datosi che non è possibile ridurre a zero la carica batterica orale (anche dopo un'igiene impeccabile, la placca si riforma dopo pochi minuti), è comunque possibile mantenerne un controllo stabile ed accettabile, entro certi limiti.
Per attuare questo scopo primario, si ricorre a svariate tecniche e terapie, come:
- L’igiene periodica professionale, eseguita con strumentazione manuale ed ablatore ultrasonico;
- Le levigature radicolari, in cui vengono pulite sia le tasche parodontali che le radici dentali;
- La terapia GBT (Guided Biofilm Therapy), che prevede la neutralizzazione dei batteri nocivi per mezzo di particolari polveri spruzzate con un insufflatore d’aria (air-flow);
- La laserterapia, utilizzando un laser odontoiatrico per la pulizia profonda delle tasche dentali, che stimola anche (entro certi limiti) la rigenerazione gengivale;
- La Chirurgia odontoiatrica, eseguita solo per i casi gravi, in cui è necessario procedere alla pulizia radicolare molto profonda
- L’insostituibile igiene quotidiana casalinga, effettuata secondo le indicazioni del dentista oppure dell’igienista dentale
Tutte queste terapie, ben programmate e incluse in un pacchetto di manutenzione periodica, sono in grado di arrestare l’azione distruttiva della parodontite, preservando i tessuti ancora sani, bloccando la retrazione gengivale e, in sostanza, salvaguardando i denti naturali.
Dal 1955, uno studio dentistico specializzato proprio nella Parodontologia
Lo Studio Dentistico Bittante è uno studio odontoiatrico d'eccellenza, specializzato proprio nella cura della malattia parodontale.
Da oltre sessant’anni, lo studio studia e tratta la piorrea con tecniche innovative e sempre più avanzate, come il biotest della carica microbica, il test genetico di predisposizione alla parodontite e il laser odontoiatrico.
Un intero team composto da Medici Odontoiatri, igienisti dentali e assistenti alla poltrona perfezionati in Parodontologia è sempre a disposizione per diagnosticare e curare i casi di piorrea anche gravi, che altri studi odontoiatrici hanno già dato per impossibili da trattare e preservare la dentizione naturale.
Salvare i tuoi denti dalla parodontite è il fine ultimo di tutto il lavoro di ricerca e terapia dello Studio Dentistico Bittante.
Un lavoro sempre aggiornato con le tecnologie più avanzate, fin dal 1955.
PBG - la Parodontologia biologicamente guidata
Grazie a decenni di studi e ricerca medica, lo Studio Dentistico Bittante ha sviluppato un protocolo di cura unico in Italia, chiamato PBG, cioè Parodontologia Biologicamente Guidata.
Questo protocollo innovativo, già sperimentato con successo su migliaia di pazienti nel corso degli ultimi vent'anni, si basa sul trattamento della parodontite mediante l'ausilio di test genetici e microbiologici, effettuati direttamente in studio e che accompagnano ogni piano di cura dei singoli pazienti.
Il test genetico della parodontite, analizzando il livello di interleuchine, può stabilire se il paziente è effettivamente predisposto allo sviluppo della malattia parodontale, mentre il test della placca batterica del cavo orale è indispensabile per stabilire la quantità della carica dei batteri parodontopatogeni e batteri saprofiti.
Il test dei batteri parodontopatogeni, o meglio della loro carica, viene eseguito periodicamente durante tutta la terapia, ed è un valore di assoluta importanza in corso di trattamento.
Difatti, proprio questo test guida gli sforzi dei dentisti e degli igienisti dentali, e gli permette di controllare l'effettiva efficacia del trattamento.
Trattamento che viene eseguito mediante precisi protocolli d'igiene orale, avvalendosi di apparecchiature d'avanguardia come il laser odontoiatrico ad alta potenza, il microscopio operatorio e l'erogazione di polveri sottogengivali sottili e molto delicate per mezzo di aria compressa.
I dati dei pazienti trattati parlano chiaro: oltre il 95% di successi conseguiti, interrompendo l'avanzamento della parodontite e salvando i denti naturali dalla caduta.
Con il protocollo PBG potrai dunque:
- Conoscere se sei predisposto alla parodontite;
- Conoscere esattamente la tua percentuale di rischio ed esposizione alla piorrea;
- Conoscere se la tua bocca è un terreno fertile per i batteri nocivi;
- Arrestare l'avanzata della malattia parodontale;
- Salvaguardare i tessuti delle tue gengive e del tuo osso alveolare;
- Impedire la caduta dei tuoi denti naturali
Prenota subito il tuo test genetico
Il test genetico per accertare la predisposizione alla parodontite è facile, veloce, indolore e può essere eseguito in ambulatorio odontoiatrico, con un piccolo prelievo di materiale epiteliale della bocca.
Datosi che il DNA non cambia nel corso della vita, il test deve essere eseguito solo una volta, ed è estremamente affidabile: può dirti con precisione se sei un soggetto predisposto o meno alla parodontite, e questo è di fondamentale importanza per impostare al meglio la tua personale terapia di cura della piorrea.
Non devi aspettare di perdere tutti i denti, dopo anni di lassismo, per non aver saputo che invece eri un soggetto predisposto alla parodontite: devi agire ora!
Nello Studio Dentistico Bittante, grazie al protocollo avanzato della Parodontologia Biologicamente Guidata, potrai eseguire con facilità il test per la predisposizione alla piorrea e, contestualmente, potrà essere eseguito anche il test sulla carica microbica della tua bocca: un altro test avanzato, che è in grado di rivelare l'esatta composizione batterica del tuo cavo orale, individuando la percentuale di batteri parodontopatogeni che sono responsabili della parodontite.
Il dentista in pieno centro a milano, fin dal 1955
lo Studio Dentistico Bittante si trova a Milano, in Corso Europa 10.
la sede è storica, ed è utilizzata da oltre sessant'anni.
lo Studio Dentistico Bittante non è un franchising e non è una catena low-cost: è uno studio unico, gestito da tre generazioni di professionisti dell'Odontoiatria e dell'igiene orale, e questo è un motivo di vanto per tutti i collaboratori e gli altri professionisti presenti giornalmente nelle sale di trattamento.
lo Studio Dentistico Bittante è nel cuore di Milano, ed è facilmente raggiungibile con le Linee Metropolitane:
- MM1 (Linea Rossa) Fermata San Babila o Duomo;
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se vuoi raggiungerci in autovettura, ricorda che lo studio è nella Zona a Traffico Limitato di Milano (Area C), quindi ti servirà il pass (clicca qui per tutte le informazioni e per acquistarlo).
se devi parcheggiare la tua auto, davanti allo studio è a disposizione un autosilo, con parcheggi orari.
se vieni da fuori Milano in treno, puoi scendere alla stazione Milano Centrale e prendere la linea MM3 (Linea Gialla), direzione S. Donato, fino alla fermata Duomo.
se vieni invece dalla stazione di Porta Garibaldi, il percorso più breve è quello di prendere la linea MM2 (Linea Verde), direzione Abbiategrasso-Assago, scendere a Cadorna, cambiare con la linea MM1 (Linea Rossa), direzione Sesto 1° Maggio e scendere alla fermata Duomo.
se vieni dall'aeroporto di Linate, lo studio è comodamente raggiungibile in poco più di 10 minuti con la linea metropolitana MM4 (Linea Blu), scendendo alla fermata San Babila.
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Quindi ricorda che...
- la piorrea, il nome comune della parodontite, è una patologia cronica delle gengive e dell'osso alveolare, causata dall'iper-proliferazione di alcuni batteri orali chiamati parodontopatogeni;
- nella sola italia, il ministero della salute stima che almeno il 60% della popolazione soffre di malattia parodontale;
- nei paesi industrializzati, la percentuale di pazienti affetti da piorrea supera il 40%, di cui un 10% con condizioni avanzate e gravi;
- i numeri della parodontite in italia equivalgono a quelli di una vera e propria costante emergenza sanitaria, con un costo complessivo per il nostro sistema sanitario nazionale stimato in oltre 2,5 miliardi di euro l'anno;
- si è da tempo scoperto che la parodontite ha una base genetica, rendendo alcuni soggetti più predisposti rispetto ad altri;
- il test per la predisposizione genetica della parodontite è effettuabile senza difficoltà in ambulatorio odontoiatrico, ed è indolore;
- oltre alla predisposizione genetica, vi sono alcuni fattori scatenanti la patologia parodontale, come il consumo di tabacco, l'abuso di alcool e stupefacenti, una scarsa od assente igiene orale ed alcune patologie concomitanti, come ad esempio il diabete mellito;
- la ricerca medica, al momento, ha sviluppato efficaci protocolli di trattamento della parodontite, ma non ancora una cura definitiva;
- i trattamenti per la parodontite si basano sull'abbassamento della carica dei batteri parodontopatogeni per mezzo dell'igiene orale e dell'adeguata igiene domestica;
- per uccidere i batteri parodontopatogeni ed abbassarne la proliferazione nelle tasche parodontali, possono essere utilizzati anche strumenti d'avanguardia, come il laser odontoiatrico e le polveri battericide della terapia gbt (guided biofilm therapy);
- i geni coinvolti nella sensibilità ai batteri parodontopatogeni ancora non sono noti, ma vi è una stretta correlazione con le interleuchine prodotte dai leucociti
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Gianluigi Bittante il giorno:
martedì 06 agosto, 2024
Il Dott. Gianluigi Bittante è un Medico Chirurgo specializzato in Odontostomatologia e Protesi Dentaria.
Ha rilevato lo storico Studio Dentistico Bittante da suo padre, il Dott. Luigi Bittante, che lo aprì nel 1955.
Si è particolar modo dedicato allo studio e al trattamento della parodontite, conosciuta anche come piorrea, di cui è uno dei massimi esperti in Italia.
Lo Studio Dentistico Bittante è, attualmente, uno dei centri di rilievo nazionale per il trattamento della parodontite, e giornalmente riceve pazienti da tutta Italia, curando casi complessi a cui, spesso, è stata proposta l'estrazione di tutti gli elementi dentali danneggiati dalla piorrea.
Nell'esercizio trentennale della professione di Medico, il Dottore ha sviluppato un protocollo di trattamento della parodontite unico in tutto il Paese, chiamato PBG - Parodontologia Biologicamente Guidata.
L'obiettivo del Dottore, spesso realizzato, è proprio quello di salvare i denti dei suoi pazienti con parodontite, evitandone l'estrazione.
Oltre a questo scopo principale, quotidianamente il Dott. Gianluigi Bittante si occupa dell'Odontoiatria d'urgenza, dell'Odontoiatria Estetica, dell'Implantologia e della cura della parodontite.