da secoli, l’estrazione dentale è una delle pratiche odontoiatriche che, giocoforza, è stata usata come arma per combattere situazioni di grande sofferenza, come quelle causate dalla pulpite e dagli ascessi dentali.
fortunatamente, col progredire dell’Odontoiatria e la nascita dell’Endodonzia, ormai l’estrazione dentale è un evento statisticamente raro.
in certi contesti, comunque, e in certe determinate situazioni, l’unica soluzione possibile rimane quella dell’estrazione.
scopri quando è richiesta continuando a leggere questa pagina.
Cos’è un’estrazione dentale?
l'estrazione dentale è stata per secoli, l'unica arma conosciuta dall'uomo per curare la carie dentale e gli ascessi
l’estrazione di un dente, chiamata anche avulsione in gergo tecnico, è la procedura chirurgica di rimozione di un elemento dentale dalla sua sede naturale, cioè l’osso alveolare.
per secoli, l’estrazione dentale è stata l’unica terapia efficace e radicale conosciuta dall’uomo per risolvere malattie come la carie dentale e gli ascessi: problematiche di impossibile risoluzione con la conoscenza medica del passato, che hanno comunque tormentato il genere umano da sempre.
con l’inizio dell’Odontoiatria moderna e l’avvento dell’Endodonzia, l’estrazione dentale è divenuta molto meno frequente, ed oggigiorno è relegata come extrema ratio, solo in casi ben specifici e limitati, quando è del tutto impossibile salvare il dente, e la sua permanenza nell’arcata dentale comporterebbe danni e/o problematiche ben maggiori della sua estrazione.
Quando è necessaria l’estrazione di un dente?
ad eccezione dei denti del giudizio (i terzi molari) l’estrazione di un dente è, nell’Odontoiatria moderna, considerata un evento eccezionale, a cui ricorrere solo come ultima arma, e in ben determinate circostanze, quali:
- Infezione profonda del tessuti dentali (ascesso), granulomi o cisti dentali non risolvibili con gli strumenti offerti dall’Endodonzia, quali cura canalare e apicectomia;
- Una o più radici di un dente spezzate o incrinate, impossibili da trattare con la cura canalare;
- Elementi dentali rotti per grave urto od incidente, la cui struttura è inevitabilmente compromessa e considerata irrecuperabile con le attuali cure odontoiatriche ed endodontiche;
- Soprannumero nella dentizione, cioè arcate dentali con più di 32 denti;
- Affollamento dentale severo, non sanabile con le tecniche ortodontiche tradizionali;
- Occlusione dentale, cioè un dente parzialmente o totalmente occluso nella gengiva, che causa un danneggiamento alla dentatura estrusa, o crea dolore e continue infezioni al paziente;
- Dente da latte non caduto entro i normali tempi fisiologici, che rallenta il corretto sviluppo dei denti permanenti;
- Malattia parodontale (piorrea) estremamente avanzata, che non risponde ai trattamenti conservativi
va ribadito che la moderna Endodonzia, ormai da molti anni, è in grado di risolvere molte situazioni patologiche, anche gravi, senza ricorrere più all’estrazione.
Estrazione semplice o chirurgica?
sebbene l’estrazione dentale è considerata sempre un intervento chirurgico, a livello pratico viene suddivisa in due specialità: l’estrazione semplice e quella chirurgica vera e propria.
l’estrazione semplice, il nome lo suggerisce, è l’estrazione del dente con i classici strumenti appositi, cioè pinza ed elevatore.
esercitando una certa pressione, il dentista rimuove il dente malato, con una tecnica non differente da quella usata per secoli dagli antichi cerusici.
Fortunatamente, al contrario del passato, l’estrazione viene praticata in anestesia locale, quindi è totalmente indolore per il paziente.
l’estrazione chirurgica invece è un intervento più complesso, obbligatorio in caso di denti parzialmente o totalmente inclusi, non di face accesso oppure spezzati.
per la loro rimozione, il Chirurgo Odontoiatra pratica un’incisione sulla gengiva, che verrà usata come accesso all’estrazione vera e propria.
per questo tipo di interventi, non è raro che il dentista sia costretto a rimuovere anche frammenti d’osso alveolare, oppure a dividere il dente in più parti, in modo da facilitarne la rimozione.
a fine estrazione la gengiva poi viene opportunamente suturata.
Il famoso 'dente del giudizio', ovverosia il terzo molare, è l'ultimo dente che spunta durante la seconda e definitiva dentizione umana.
È un dente retaggio dei nostri antenati pre-Sapiens, che non è più utilizzato per la fonetica oppure la masticazione.
Tuttavia, la sua eruzione a volte causa problemi, poiché il dente va a spuntare su una dentatura ormai adulta e stabilizzata.
Questo può creare problemi di spazio, che a loro volta possono portare a problemi ben più grandi agli altri molari sani a contatto con i denti del giudizio.
Altre volte, invece, i denti del giudizio rimangono parzialmente occlusi, oppure posizionati molto male (ad esempio, orizzontali).
Per tutti questi casi, la soluzione più sensata e definitiva è indubbiamente l'estrazione dentale.
L’estrazione dentale è dolorosa?
assolutamente no.
quale che sia l’intervento, semplice o chirurgico, viene praticato in anestesia locale, quindi il paziente non avverte nessun tipo di dolore.
quello che il paziente può sentire, ed è considerato normale, è una certa trazione dell’area anestetizzata, ma che non è percepita assolutamente come dolore.
Dopo l’estrazione si prova dolore?
l'estrazione dentale è un intervento completamente indolore, poiché eseguito in anestesia locale
l’estrazione di un dente è un atto traumatico, a cui il corpo, giustamente, reagisce.
la zona dell’estrazione quindi può gonfiarsi, e ciò è considerato fisiologico.
ecco perché, dopo le estrazioni, è opportuno raffreddare la zona della mascella o della mandibola con apposito ghiaccio, che dovrà essere tenuto qualche ora, ad intervalli regolari.
il gonfiore post-estrazione si mantiene solitamente per qualche giorno, fino a che i tessuti di gengiva ed osso non avranno provveduto alla cicatrizzazione.
fortunatamente, con i comuni antidolorifici, il dolore post-estrattivo può essere controllato con efficacia, ricordandosi di evitare le pratiche sconsigliate dopo l’intervento e che peggiorano sia il dolore sia la guarigione, quali: assunzione di cibi o bevande troppo calde, fumo di sigaretta e riposare con la testa non opportunamente sollevata.
Prima dello sviluppo della moderna Medicina Odontoiatrica, per secoli l'unica arma efficace conosciuta dall'uomo per curare ascessi dentali, pulpiti, carie profonde e granulomi era l'estrazione dentale.
Adesso, fortunatamente, l'estrazione è usata solo come extrema ratio, solo nel caso l'elemento dentale malato sia ormai irrecuperabile, e una sua permanenza nella bocca farebbe molti più danni di una sua estrazione.
Quali sono le complicanze comuni di un’estrazione dentale?
se eseguita bene, rispettando tutti i protocolli di sicurezza, oggi l’estrazione dentale è un intervento che da poche e rare complicanze.
tuttavia, essendo comunque un intervento chirurgico, possono esserci delle complicazioni, di cui il paziente deve essere debitamente avvertito.
tali complicazioni possono essere la formazione di un granuloma, di una cisti dentale, un ascesso oppure un’alveolite, cioè l’infiammazione dell’osso alveolare.
molti di questi eventi infausti, tutti di origine batterica, possono essere prevenuti con un’efficace profilassi, che a volte può includere anche una cura antibiotica.
Perché si preferisce estrarre il ‘dente del giudizio’?
il terzo molare, chiamato anche ‘dente del giudizio’, è un elemento dentale molto particolare.
al contrario degli altri denti, spunta dopo l’adolescenza, verso i 18-19 anni, quando ormai la conformazione delle arcate dentali sì è già stabilizzata.
questo vuol dire che, spesso e volentieri, il dente del giudizio non ha spazio necessario per l’estrusione, e la sua ‘spinta’ rischia di danneggiare tutta la conformazione dell’arcata.
a volte, il dente si presenta parzialmente o totalmente incluso.
questo può dare origine a processi infettivi ed infiammatori, che causano molto dolore al paziente.
datosi che, ormai, il dente del giudizio non partecipa più né alla masticazione e né alla fonetica, in caso di sue problematiche si preferisce estrarlo piuttosto che curarlo.
c’è da chiarire comunque una cosa: il dente del giudizio, sebbene essenzialmente ormai inutilizzato, è un dente a tutti gli effetti.
la sua estrazione, quindi, è giustificata solo se la sua permanenza causa più danni che la sua rimozione.
denti del giudizio in salute, ben posizionati ed integri (statisticamente, abbastanza rari), non necessitano di estrazione.
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Quindi ricorda che...
- Un’estrazione dentale è la rimozione di un dente dalla sua sede naturale, cioè l’osso alveolare;
- Attualmente, l’estrazione dentale è un evento eccezionale, considerato l’extrema ratio solo in casi ben specifici, quando non è possibile salvare il dente con nessun altro intervento endodontico;
- L’Endodonzia moderna riesce a risolvere molte problematiche che, un tempo, avrebbero richiesto necessariamente l’estrazione dentale;
- Un’estrazione dentale può essere semplice o chirurgica;
- Denti inclusi, totalmente o parzialmente, oppure posizionati in difficile accesso, richiedono un approccio chirurgico per la loro rimozione;
- Il terzo molare, conosciuto come dente del giudizio, è un dente che, solitamente, in caso di problemi si preferisce estrarre, e non salvare;
- Grazie alle moderne anestesie, attualmente l’estrazione dentale è totalmente indolore;
- Molti delle complicazioni post-estrattive possono essere prevenute grazie alla giusta profilassi
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Gianluigi Bittante il giorno:
martedì 06 agosto, 2024
Il Dott. Gianluigi Bittante è un Medico Chirurgo specializzato in Odontostomatologia e Protesi Dentaria.
Ha rilevato lo storico Studio Dentistico Bittante da suo padre, il Dott. Luigi Bittante, che lo aprì nel 1955.
Si è particolar modo dedicato allo studio e al trattamento della parodontite, conosciuta anche come piorrea, di cui è uno dei massimi esperti in Italia.
Lo Studio Dentistico Bittante è, attualmente, uno dei centri di rilievo nazionale per il trattamento della parodontite, e giornalmente riceve pazienti da tutta Italia, curando casi complessi a cui, spesso, è stata proposta l'estrazione di tutti gli elementi dentali danneggiati dalla piorrea.
Nell'esercizio trentennale della professione di Medico, il Dottore ha sviluppato un protocollo di trattamento della parodontite unico in tutto il Paese, chiamato PBG - Parodontologia Biologicamente Guidata.
L'obiettivo del Dottore, spesso realizzato, è proprio quello di salvare i denti dei suoi pazienti con parodontite, evitandone l'estrazione.
Oltre a questo scopo principale, quotidianamente il Dott. Gianluigi Bittante si occupa dell'Odontoiatria d'urgenza, dell'Odontoiatria Estetica, dell'Implantologia e della cura della parodontite.