un sorriso candido e smagliante è, sotto sotto, il desiderio di tutti noi.
Da sempre, infatti, i denti bianchi e belli sono considerati da pressoché ogni civiltà un vanto sociale, e uno dei fattori attrattivi più importanti.
molto tempo fa, quando l’Odontoiatria e la Medicina moderna erano solo un miraggio, i ‘denti belli’ erano appannaggio veramente di poche persone: la denutrizione, la scarsissima igiene, l’impossibilità di correggere le malocclusioni e la totale inefficacia delle cure in caso di problemi (anche banali, come una semplice carie) rendevano il ‘bel sorriso’ veramente un miraggio per pochissimi.
fortunatamente, ora non è più così: grazie all’Ortodonzia e all’Odontoiatria Estetica, è possibile praticamente per tutti correggere le imperfezioni del sorriso, compresa quella - da molti giudicata insostenibile - di un colorito dei denti ingiallito.
Leggi questa pagina per scoprire da cosa sono causati i denti ingialliti e le tanto temute macchie dentali.
Da cosa è dato il colore naturale dei denti?
al contrario di quello che comunemente di crede, lo smalto dentale è trasparente, e non colorato
i denti sono gli organi atti alla masticazione, allo strappo e all’azzannamento, presenti in quasi tutti i mammiferi e in buona parte degli animali, uomo incluso.
sono degli elementi singoli durissimi, disposti in fila ordinata e su due arcate (mascellare e mandibolare), ed assieme alla lingua, alle gengive e alla bocca formano il cavo orale, con cui noi mammiferi ingeriamo il nutrimento.
nell’essere umano, primate caratterizzato da un’inusitata varietà genetica, il colore naturale dei denti è tendenzialmente avorio, ma esso può variare di molto a seconda proprio dell’eredità dei geni, frutto di perenni incroci tra i diversi fenotipi di individui avvenuto nel corso dei millenni.
attualmente, la scienza moderna ha individuato svariate classi e sotto-classi di sfumature di colore per i denti umani, che sono intensivamente utilizzate in Odontoiatria, per la costruzione delle protesi sintetiche.
il colore dei denti, al contrario di quello che comunemente si pensa, non è dato dallo smalto dentale, ovverosia la copertura minerale durissima che protegge la corona dentale dall’attacco degli elementi esterni, e che permette la masticazione.
Lo smalto infatti è traslucido, e lascia quindi intravedere il tessuto interno che sta sotto di lui, ovvero la dentina.
la dentina è la sostanza interna del dente, che ricopre e protegge la polpa dentale, cioè quel groviglio di terminazioni nervose e vasi sanguigni che serve a dare sensibilità e a nutrire correttamente tutto l’elemento dentale.
Proprio la dentina è la causa del colorito dei nostri denti, poiché è il tessuto appena sotto lo smalto, come detto trasparente.
la dentina è in genere bianca-avorio, ma come già accennato questa base di colore varia di molto a seconda del comando genetico.
E ora andremo proprio a vedere le colorazioni principali.
Il colore di dentina più pregiato, nell'essere umano, è quello bianco-avorio.
È quel bianco naturale che alcuni fortunati hanno, e che non richiede, solitamente, procedure sbiancanti: è già bello così!
Le qualità di colore della dentina
traumi o cure dentali mal eseguite possono far cambiare il colore naturale della dentina, scurendola
la dentina può assumere differenti colorazioni della base avorio, frutto della già citata commistione tra differenti fenotipi umani, perpetuata nel corso del tempo.
per misurarne l’esatto colore, negli studi odontoiatrici si utilizzano delle apposite palette di colorazione estremamente precise, con svariate (anche sottili) sfumature, in grado di imitare pressoché ogni genere di dente naturale.
Sintetizzando, i colori principali della dentina umana sono:
- Color bianco-avorio
È la dentina considerata di maggior pregio, che dona ai denti la colorazione naturale bianca-avorio, apprezzata storicamente nei secoli e considerata più gradevole in assoluto; - Color giallo-crema
Dentina di colore meno pregiato rispetto alla precedente, rende i denti di colorazione più intensa ed opaca;
- Color arancione
Dentina di bassa qualità estetica, che rende i denti giallastri, scuri e poco gradevoli esteticamente;
- Color grigio
Dentina considerata la peggiore come qualità estetica, rende i denti molto scuri (quasi grigi), sgradevoli alla vista
va precisato che, ovviamente, i denti delle persone non sono rigidamente catalogati secondo questo ferreo schema: esistono sempre situazioni d’intermezzo, oppure sfumate tra un tipo di dentina e l’altro, e anche tra dentina dello stesso tipo possono esserci variazioni di cromia e luminosità.
Ma quindi i denti bianco-perlati non esistono?
il colore più pregiato dei denti è quello avorio
non in natura, non negli esseri umani.
Il colore naturale dei denti ‘belli’, cioè i denti più pregiati in assoluto è quello che rientra nella scala bianco-avorio, ossia la dentina naturale storicamente più apprezzata.
denti bianco-latte o bianco-perla, estremamente luminosi e irrealisticamente spendenti sono sempre frutto di un’opera artificiale, come ad esempio sbiancamenti dentali molto spinti, l’installazione di faccette di ceramica oppure intere corone sintetiche.
Il colore dei denti si modifica durante il tempo?
il colore naturale dei denti può modificarsi nel tempo e con l’invecchiamento, per un motivo di semplice consunzione meccanica dello smalto dentale.
Difatti, esso con l’età si assottiglia, lasciando intravedere più dentina, e quindi più colorazione.
Il risultato sono denti più scuri e più intensi di tonalità, a seconda del tipo di dentina che si ha.
in aggiunta a ciò, il colore naturale della dentina può modificarsi a seguito di comportamenti ed abitudini, anche alimentari.
Alcuni cibi o bevande, com’è noto, possono modificare il colore naturale della dentina poiché in grado di filtrare attraverso la porosità dello smalto, fissandosi così nell'interno del tessuto dentinale.
tali alimenti sono il caffè, il tè e anche il vino rosso, così come la liquirizia.
Anche particolari terapie farmacologiche a base di antibiotici possono macchiare i denti, tuttavia tali pigmentazioni regrediscono spontaneamente una volta smessa l’assunzione del farmaco e, solo in qualche caso, necessitano di pulizia dentale.
il tartaro, ossia la placca dentaria calcificata e divenuta estremamente coriacea, ha il tipico colorito giallognolo, esteticamente sgradevole, che può modificare l’apparenza estetica dei denti.
Si deposita prevalentemente sulla base della corona dentale, al limite del colletto gengivale, e può sedimentare in diversi strati, che possono dare l’idea di una vera e propria ‘linea giallastra’ tra dente e dente.
un’altra cattiva abitudine (cattiva in tutti i sensi) che si ripercuote direttamente sul colore dei denti è il consumo di tabacco.
Il fumo di sigaretta difatti, oltre ad avere effetti nefasti su tutto il cavo orale (e tutto il corpo in generale) è uno delle note brutte abitudini in grado di depositare sui denti avanzi di nicotina, che ingialliscono lo smalto e causano le antiestetiche ‘macchie da fumo’, che affliggono la totalità dei fumatori incalliti.
anche le patologie o le condizioni comunque patologiche dei denti possono causarne il cambio di colore.
La carie avanzata, ad esempio, può cambiare il colore naturale dei denti, facendo trapelare attraverso lo smalto il tipico colorito brunastro dato dalla putrefazione dei tessuti interni.
la necrosi dentale, ovverosia quella condizione in cui la polpa del dente è essenzialmente ‘morta’, possibile dopo forti traumi, scheggiature, rotture vere e proprie oppure anche semplice carie profonda e trascurata, piano piano tende a scurire il dente, modificando il colore della dentina.
anche denti non correttamente devitalizzati (e, ovviamente, non incapsulati), in cui sono stati lasciati frammenti organici od ematici, tendono a vedere scurito il colore naturale della dentina.
Lo smalto è quella pellicola estremamente dura che avvolge i nostri denti, o per meglio dire la nostra corona dentale, e che protegge la delicata dentina.
Il colore dello smalto è trasparente, quindi il colore che vediamo dei denti altro non è che il colore della dentina.
Con l'avanzare dell'età, il tessuto dello smalto si assottiglia, e ciò dunque può modificare il colore estetico percepito.
È vero che alcuni colluttori possono creare della macchie sui denti?
i colluttori a base di clorexidina possono macchiare, seppur reversibilmente, la superficie dentale
sì, è vero.
Ciò succedere con i colluttori, e con i prodotti in generale, a base di clorexidina, nota molecola molto efficace dalla comprovata azione antibatterica.
sebbene spesso indispensabile per trattare le infiammazioni gengivali e le situazioni post trattamento chirurgico, l’uso prolungato di clorexidina può macchiare i denti, sebbene tali macchie non siano comunque permanenti.
Basta una pulizia professionale in studio odontoiatrico per rimuoverle completamente.
Cosa può essere fatto per migliorare il colore dei denti?
prima di tutto, va chiarita una cosa molto importante: il colore naturale della dentina è specifico per ogni essere umano, e non necessariamente una dentina scura o intensa vuol dire denti ‘sporchi’ oppure mal curati.
L’ossessione per i denti bianchi a tutti i costi, tipica della nostra società attuale, è quasi sempre una condizione patologica, chiamata blancoressia.
avere ‘denti belli’, in Odontoiatria, significa essenzialmente avere denti sani, ben posizionati e ben curati.
Denti e tutto il parodonto, ovviamente.
Il ‘bianco che più bianco non si può' appartiene ad altri settori commerciali, e non medici, e questo dovrebbe sempre essere precisato al paziente.
denti splendenti di un inteso bianco latte non sono possibili in natura, non umana almeno: il colorito sano e di pregevole estetica è quello della dentina color avorio, ed oltre quel grado di ‘bianco’, senza artifizi, non si può andare.
chiarito questo punto estremamente importante, vediamo ora cosa si può fare per migliorare l’aspetto della colorazione dei denti.
La pulizia dentale professionale
la pulizia dentale professionale è effettuata esclusivamente in studio odontoiatrico
per rimuovere le macchie superficiali dei denti, causate da tartaro, fumo e cibi pigmentanti, è di solito sufficiente eseguire una pulizia professionale in studio odontoiatrico.
La detartrasi è quella procedura terapeutica che mira a rimuovere le placche di tartaro grazie ad appositi strumenti, come la curette o l’ablatore ultrasonico, totalmente indolori per il paziente.
a fine detartrasi, la superficie dei denti viene poi pulita con un’apposita pasta levigante, in grado di rimuovere tutte le macchie superficiali.
A corredo di ciò è spesso possibile abbinare anche la pulizia Air Polishing, cioè un fascio abbastanza potente di acqua e bicarbonato (composto leggermente abrasivo), in grado di smacchiare con efficacia anche le macchie più resistenti.
in caso di buona situazione orale e buon colore della dentina (e in assenza di condizione di tabagismo) la pulizia orale professionale ripristina perfettamente il colorito naturale dei denti, non richiedendo altri trattamenti, se non quello della quotidiana pulizia casalinga.
Sbiancamento dentale
in caso di dentina dalla colorazione naturale non soddisfacente, è possibile provvedere ad uno sbiancamento interno dei denti, per mezzo di un’apposita procedura esclusivamente ad uso odontoiatrico, chiamata per l’appunto sbiancamento dentale.
lo sbiancamento dentale, da effettuarsi sempre obbligatoriamente dopo la pulizia superficiale professionale, vede la somministrazione di un gel a base di perossido d’idrogeno o perossido di carbammide sulla superficie dei denti da trattare.
Il gel è fatto penetrare nella dentina tramite l’azione di una lampada LED, che rilascia una ben precisa lunghezza d’onda elettromagnetica e la conseguente emissione di radicali liberi.
questi radicali liberi sono in grado di penetrare lo smalto dentale senza intaccarlo (passando attraverso i suoi piccolissimi pori), ed andare ad ossidare la dentina, causandone una ossoriduzione.
Il risultato è un cambio di colore della dentina stessa, con un suo abbassamento cromatico e un suo effettivo ‘sbiancamento’.
il trattamento di sbiancamento in studio è effettuato con una seduta che va dai 15 ai 30 minuti, ed è solitamente proseguito poi a casa, per mezzo di apposite mascherine al perossido d’idrogeno, da indossarsi solo la notte, che continuano e migliorano il processo sbiancante.
Lo sbiancamento dentale moderno è una procedura rapida, indolore e che non è per nulla pericolosa per la dentina o per lo smalto.
Viene eseguita applicando un gel a base di perossido di idrogeno, fatto penetrare attraverso lo smalto poi grazie ad una lampada LED.
Nella dentina, il perossido di idrogeno da inizio ad un fenomeno di ossidazione che, in poco tempo, cambia il colore originario, sbiancandolo.
La procedura non dura per sempre, ma questo è un vantaggio, a ben vedere: se il risultato non piace, basta aspettare qualche mese per vederne svaniti gli effetti.
Quanto dura lo sbiancamento dentale professionale?
se ben eseguito, lo sbiancamento dentale professionale dura a lungo: circa un anno, prima di dover essere ripetuto.
Questo perché i radicali liberi che ossidano la dentina non garantiscono una reazione chimica stabile, dopodiché i tessuti del dente tornano al loro colore originario.
C’è qualcosa di permanente per sbiancare definitivamente i denti?
al momento, l’unico trattamento permanente per avere i denti per sempre di un dato tono di bianco è quello di ricoprirli con un materiale sintetico, come ad esempio la porcellana.
Ciò può essere fatto con l’applicazione delle faccette estetiche, apposte sulla parte visibile (esterna) dei denti.
il processo non è invasivo, e viene praticato dopo una piccola limatura della superficie dei denti, totalmente indolore.
Grazie ai software moderni di ricostruzione orale, l’Odontoiatria specializzato in estetica potrà poi ricostruire totalmente la nuova linea del sorriso, decidendo non solo il colore, ma anche la forma delle nuove faccette.
alternativamente alle faccette, specie per denti già devitalizzati, è possibile ricorrere anche all’incapsulamento totale, per mezzo di corone sintetiche metal-free.
E se un dente mi è diventato nero?
se si nota una colorazione scura di un dente, con un annerimento sospetto, è sempre bene rivolgersi al dentista per un rapido controllo.
Come detto più in alto, una decolorazione e uno scurimento di un elemento dentale non è mai sintomo buono: potrebbe essere una polpa necrotica o, nel caso di un dente già devitalizzato, un residuo ematico o tissutale non ben rimosso durante la cura canalare.
sono situazioni che richiedono sempre un controllo specialistico, soprattutto nel caso di una necrosi alla polpa: a parte la poca piacevolezza estetica, il tessuto interno necrotico può degenerare in un granuloma e in un ascesso dentale, causando quindi guai ben peggiori del semplice inestetismo.
Vorrei davvero i denti più bianchi, cosa posso fare?
c’è solo una cosa da fare per migliorare l’estetica del sorriso: rivolgersi ad un Odontoiatria esperto in Odontoiatria Estetica.
Va sempre ricordato che i ‘denti belli’ devono viaggiare di pari passo con i denti sani, quindi privi di carie, malocclusioni o situazioni comunque patologiche (come la parodontite).
solo una visita dentistica specialistica ti potrà proporre gli eventuali trattamenti correttivi del colore dei tuoi denti, dopo aver escluso però in primis la presenza di situazioni patologiche di pericolo.
L’Odontoiatria Estetica a Milano, sin dal 1955
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Quindi ricorda che...
- Il colore dei denti umani può variare di molto da un soggetto all’altro, ed è deciso geneticamente;
- La scala cromatica del colore dei denti è molto ampia, e va dal bianco-avorio sino a colorazioni più scure;
- Lo smalto dei denti è traslucido, e lascia quindi intravedere il colore della dentina sottostante;
- Il colore bianco splendente dei denti che si vede in pubblicità è assolutamente innaturale;
- La dentina di qualità più pregiata è quella bianco-avorio, storicamente considerata la più esteticamente gradevole;
- Esiste una vera e propria malattia psichiatrica nell’ossessione dell’avere i denti bianchi, e si chiama blancoressia;
- Avere denti splendenti e totalmente bianco-latte è irreale, ma il colore naturale della dentina può comunque essere migliorato con i trattamenti moderni;
- Caffè, té, consumo di tabacco e anche farmaci o colluttori alla clorexidina possono macchiare i denti;
- Invecchiando, lo smalto perde di spessore, lasciando quindi intravedere più dentina, e di conseguenza i denti sembrano più scuri;
- La detartrasi e la pulizia professionale possono eliminare tartaro e macchie superficiali dei denti;
- Lo sbiancamento dentale professionale si esegue con gel al perossido di idrogeno, che modificano temporaneamente il colore della dentina;
- Lo sbiancamento dentale va ripetuto annualmente, poiché i suoi effetti si affievoliscono dopo un po’ di mesi;
- Per avere un cambio definitivo di colorazione dei denti è necessario ricorrere alle protesi dentarie
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Gianluigi Bittante il giorno:
martedì 06 agosto, 2024
Il Dott. Gianluigi Bittante è un Medico Chirurgo specializzato in Odontostomatologia e Protesi Dentaria.
Ha rilevato lo storico Studio Dentistico Bittante da suo padre, il Dott. Luigi Bittante, che lo aprì nel 1955.
Si è particolar modo dedicato allo studio e al trattamento della parodontite, conosciuta anche come piorrea, di cui è uno dei massimi esperti in Italia.
Lo Studio Dentistico Bittante è, attualmente, uno dei centri di rilievo nazionale per il trattamento della parodontite, e giornalmente riceve pazienti da tutta Italia, curando casi complessi a cui, spesso, è stata proposta l'estrazione di tutti gli elementi dentali danneggiati dalla piorrea.
Nell'esercizio trentennale della professione di Medico, il Dottore ha sviluppato un protocollo di trattamento della parodontite unico in tutto il Paese, chiamato PBG - Parodontologia Biologicamente Guidata.
L'obiettivo del Dottore, spesso realizzato, è proprio quello di salvare i denti dei suoi pazienti con parodontite, evitandone l'estrazione.
Oltre a questo scopo principale, quotidianamente il Dott. Gianluigi Bittante si occupa dell'Odontoiatria d'urgenza, dell'Odontoiatria Estetica, dell'Implantologia e della cura della parodontite.