Ogni anno, nella sola Italia milioni di persone scoprono di essere affette da una patologia cronica e degenerativa delle gengive e dell’osso alveolare, chiamata parodontite.
I numeri di questa vera e propria epidemia sono impressionanti: si presume che oltre il 60% della popolazione italiana ne sia affetto, con un costo per il Sistema Sanitario Nazionale di circa 2,5 miliardi ogni anno.
Non va meglio nel resto del mondo: la parodontite sembra affliggere circa il 40% della popolazione dei Paesi industrializzati, con circa il 10% dei casi giudicati gravi, tali da compromettere non solo la funzione masticatoria e fonetica dei pazienti, ma anche il loro equilibrio psicologico.
Eppure, negli ultimi decenni, la ricerca Medica Odontoiatrica molto ha fatto per scoprire le cause reale della piorrea, e sono stati sviluppati nuovi protocolli di trattamento che, seppur non in grado di estirpare totalmente la patologia, possono comunque portare grande beneficio ai pazienti, salvando i loro denti naturali.
Leggi questa pagina per scoprire cos’è la parodontite, e se davvero si può guarire da essa.
Cos’è la parodontite, e perché inizia?
La parodontite, conosciuta anche come malattia parodontale o, nel mondo laico, piorrea, è un’affezione cronica e degenerativa non dei denti, ma dei tessuti che ne forniscono il supporto.
Tali tessuti sono chiamati parodonto, e sono le gengive e l’osso alveolare, a cui le radici dentali sono cementate saldamente per mezzo del cemento radicolare.
La causa scatenante la parodontite è la sovrappopolazione di alcuni specifici batteri anaerobi che comunemente vivono nel nostro cavo orale e che in particolari situazioni favorevoli aumentano di numero creando un’infiammazione importante che danneggia gengive e ossa.
Sono noti alla Medicina oltre 700 ceppi batterici in grado di iniziare l'infiammazione dell'osso, tra cui il Porphyromonas gingivalis, la Prevotella intermedia Fusobacterium nucleatum, l’Actinobacillus, l’Aggregatibacter actinomycetemcomitans, il Neisseria e il Veillonella.
Tali batteri, chiamati parodontopatogeni, sono capaci di vivere anche senza la presenza dell’ossigeno, ma in condizioni di normalità sono efficacemente contrastati dal nostro sistema immunitario, che ne regola e ne limita il numero, impedendo una iper-colonizzazione della bocca.
Tuttavia, in determinate condizioni, che la Medicina ha scoperto di origine genetica e quindi ereditata, questi batteri si moltiplicano in maniera incontrollata, causando dapprima un’infiammazione delle gengive (gengivite), e poi una loro lenta ma inesorabile retrazione.
Questa retrazione gengivale scopre sempre più le radici dei denti, che formano delle vere e proprie ‘tasche’ (le tasche parodontali) in cui possono annidarsi altri batteri della placca orale, perpetuando l’infiammazione e facendo sempre più contrarre le gengive.
Questo processo di continua retrazione, che la gengiva esegue automaticamente per proteggersi da quella che percepisce come una minaccia ed aggressione, porta le tasche parodontali a divenire sempre più profonde, sempre più vicine all’apice radicolare, cioè la punta della radice del dente.
Arrivati alla radice, l’infiammazione creata dai batteri intacca l’osso alveolare, distruggendolo e quindi minando la struttura di ancoraggio del dente che, sebbene alla fine di un lungo processo degenerativo, viene dunque espulso.
La perdita degli elementi dentali dovuta alla piorrea è una delle prime cause di edentulia, assieme alla carie dentale.
Essendo dipesa da una predisposizione genetica, la parodontite non è al momento completamente curabile.
Ciò non vuol dire, però, che non si possa trattare.
I moderni trattamenti avanzati, che utilizzano la guida biologica tramite specifici test microbici, consentono di abbassare talmente tanto la carica dei batteri 'cattivi', cioè i batteri parodontopatogeni, da fermare l'avanzamento della piorrea.
Arrestando la retrazione ossea, tutta la salute della bocca migliora, ed i denti vengono così salvati dalla caduta che, senza alcun intervento, sarebbe alfine inevitabile.
La parodontite è una patologia genetica?
Sì, dopo anni di ricerca, la Medicina ha appurato quello che molti Medici Odontoiatri sospettavano ormai da tempo: la parodontite è una patologia genetica, e quindi ereditaria.
Del resto, la sua epidemia così diffusa in tutto il mondo, la sua recrudescenza e familiarità e la sua difficoltà di trattamento sono sempre stati sintomi sospetti, e compatibili con quelli di una patologia ereditaria.
Attenzione, però: la familiarità alla parodontite non significa automaticamente l’insorgenza dei sintomi, in quanto l’ereditarietà non basta a scatenare la patologia.
Per iniziare, la parodontite deve trovare un ambiente ‘fertile’, cioè vi deve essere una condizione di elevata carica batterica del cavo orale.
Come si diagnostica la parodontite?
La diagnosi della parodontite è clinica, e richiede una visita specialistica odontoiatrica.
Durante la visita, il dentista provvede ad ispezionare visivamente le gengive, nonché a misurare la profondità delle tasche parodontali, per mezzo di un’apposita sonda con una scala millimetrata.
Se la profondità delle tasche supera i 3,5 mm, considerata una misura fisiologica, vi è il segno clinico di malattia parodontale.
La diagnosi è poi completata da uno specifico test genetico, utile ad appurare se il paziente è predisposto alla parodontite, nonché un biotest microbiologico, indispensabile per misurare la carica batterica dei microbi considerati agenti eziologici della parodontite.
Difatti, nell’ambiente orale del paziente affetto da parodontite, è importante misurare la presenza, in percentuale, dei batteri ‘cattivi’, cioè quelli responsabili della retrazione gengivale, nonché dei batteri che non partecipano alla malattia.
Queste percentuali sono critiche e di grande rilevanza per il dentista, poiché l’abbassamento dell’una coincide, giocoforza, con l’aumento dell’altra, e l’obiettivo delle terapia per la parodontite è proprio quello di abbassare il più possibile la presenza di batteri pericolosi e favorire, invece, l’aumento di quelli amici.
Quali sono le moderne terapie per contrastare la parodontite?
La parodontite al momento, benché ormai sia chiara la sua natura genetica e siano anche ben noti i batteri che la causano, non è pienamente curabile.
Difatti, una volta iniziato il processo di retrazione gengivale e la perdita dei tessuti del parodonto, è attualmente impossibile ripristinare completamente una condizione di normalità.
Però, ciò non vuol dire lasciare agire la parodontite e permettergli di portare alla perdita dei denti.
Le moderne terapie, anche se non in grado di eliminare totalmente la causa della piorrea, possono però bloccarne gli effetti distruttivi, arrestandone l’avanzata e permettendo dunque al paziente di conservare i propri denti naturali.
Datosi che la causa scatenante della parodontite è un attacco batterico incontrollato che soverchia le difese immunitarie e causa la retrazione gengivale, la terapia è dunque quella di abbassare tale carica batterica.
La Medicina ha ormai appurato da tempo che è impossibile ridurre a zero la presenza batterica del cavo orale: anche utilizzando potenti antibatterici locali, come i colluttori alla clorexidina, e abbinandogli un’impeccabile igiene orale, entro pochi minuti dalla pulizia la flora batterica si riforma.
L’obiettivo della cura della piorrea quindi non può essere l’eliminazione completa dei batteri nocivi, ma bensì quello della loro riduzione drastica in numero.
Così facendo, si aiuta il sistema immunitario (e le gengive) a contrastare efficacemente l’attacco batterico, impedendo il proseguire della patologia.
Per ottenere questi risultati, vi è bisogno di un’azione combinata di tecniche di studio e la perfetta compliance del paziente, che deve provvedere ad un’impeccabile igiene orale quotidiana.
Le tecniche di studio attualmente disponibili sono:
- La pulizia ultrasonica, con l’ablazione di placca e tartaro eseguita professionalmente dall’Odontoiatra o dall’igienista dentale;
- L’ablazione manuale, mediante curette, del tartaro e della placca;
- La pulizia profonda delle tasche parodontali, con la levigatura radicolare;
- La pulizia mediante il laser odontoiatrico, utile per pulire in grande profondità le tasche parodontali e stimolare una moderata rigenerazione gengivale;
- La pulizia a cielo aperto delle gengive, riservata solo ai casi gravi, eseguita mediante intervento chirurgico;
- La terapia GBT (Guided Biofilm Therapy), che uccide in profondità i batteri nocivi mediante la somministrazione in getto d’aria di polveri battericide
A queste terapie di studio, che devono essere ripetute ciclicamente secondo le indicazioni del dentista, il paziente deve essere adeguatamente istruito sull’idonea igiene orale casalinga, che deve obbligatoriamente essere eseguita su base quotidiana, e con adeguata tecnica consona.
La moderna Medicina Odontoiatrica ha sviluppato dei protocolli di trattamento molto efficaci che, se non curativi, possono comunque arrestare l'avanzata della parodontite e salvare il legamento radicolare dalla consunzione che, altrimenti, sarebbe inevitabile.
La terapia si basa sull'abbassamento della carica batterica nociva del cavo orale, aumentando contestualmente la presenza percentuale dei batteri invece 'buoni', cioè quelli saprofiti.
Questo viene eseguito con un programma di sedute di igiene orale professionale, anche coadiuvate dall'uso del laser odontoiatrico, nonché dalla scrupolosa igiene orale domestica che il paziente è tenuto sempre a seguire.
Nei casi più gravi, dove ormai i batteri parodontopatogeni sono arrivati sino all'osso alevolare e hanno iniziato a consumarlo, è possibile ricorrere alla Chirurgia Orale, con la pulizia radicolare 'a cielo aperto' e la ricostruzione ossea.
La terapia per la parodontite deve essere effettuata per sempre?
La malattia parodontale è una patologia cronica, genetica, al momento non curabile nel senso medico del termine.
Per ‘cura’, in Medicina, si assume la completa remissione di tutti i sintomi, ed un ritorno ad uno stato di normalità dell’organismo.
Purtroppo, per la sua natura genetica, al momento non è possibile far regredire tutti i sintomi della parodontite, ma solo fermarne l’avanzamento.
Questo non è poco, ma non può bastare a definire ‘cura’ radicale della patologia.
Se si interrompono le terapie di mantenimento, e dunque non si abbassa regolarmente la carica batterica nociva orale (sia per mezzo dell’igiene in studio che quella casalinga), la parodontite può riprendere ad avanzare, vanificando i risultati ottenuti.
Questo comunque non deve spaventare eccessivamente il paziente: solitamente, dopo un primo ciclo di trattamenti intensivi, il mantenimento con le idonee sedute di igiene orale viene effettuato a cicli assolutamente sopportabili, circa ogni tre mesi, ogni sei mesi o anche annualmente, a seconda dell’indicazione del dentista.
Se non viene curata, la parodontite porta alla perdita dei denti?
i batteri parodontopatogeni sono l'agente eziologico della piorrea
Sì, la malattia parodontale, se non trattata per tempo, dapprima causa un’infiammazione gengivale (gengivite), che poi sfocia nella piorrea vera e propria, con lenta ma progressiva retrazione gengivale.
Questa retrazione crea tasche parodontali sempre più profonde, in cui si depositano sempre più batteri, sia con placca vitale, sia con formazioni di tartaro.
Datosi che i batteri che causano la piorrea sono anaerobi, possono continuare a vivere e moltiplicarsi anche quando la placca che li compone è calcificata, e divenuta duro tartaro.
Ciò vuol dire che le tasche parodontali piene di tartaro possono contenere, sotto di loro e in grande profondità, grandi colonie batteriche attive, che irritano sempre già le gengive, le fanno retrarre sempre di più e, non di rado, possono causare veri e propri ascessi gengivali.
Alla lunga, questo lento ma continuo ‘scavare’ della placca batterica nella gengiva arriva sino all’apice radicolare del dente, cioè sino all’osso alveolare.
Lì il tessuto stesso di ancoraggio della radice dentale viene corroso dai batteri, viene distrutto e dunque l’elemento dentale dapprima ‘dondola’, mancando di adeguato supporto, per poi cadere.
La parodontite ha come risultato finale la sistematica perdita dei denti e, sebbene questo processo sia comunque molto lento nel tempo, è inevitabile se la patologia non viene contrastata con le adeguate cure specifiche.
Assieme alla carie dentale, la parodontite è la causa principale dell’edentulia nella popolazione adulta, cioè la perdita degli elementi dentali originali.
Qual è il Medico specializzato nella parodontite?
La malattia parodontale è una specialità della Parodontologia, cioè l’iper-specializzazione dell’Odontoiatria che studia e cura le patologie del parodonto (denti e osso alveolare).
Il Medico a cui bisogna rivolgersi è dunque il Medico Odontoiatra perfezionato in Parodontologia.
Anche gli igienisti dentali perfezionati anch’essi nella parodontite hanno grande esperienza nella malattia parodontale, e possono eseguirne le terapie (non chirurgiche) di contenimento, aiutati dai laser odontoiatrici ad alta potenza.
L’eccellenza nella cura della parodontite a Milano, dal 1955
Lo Studio Dentistico Bittante è uno studio odontoiatrico storico nel cuore di Milano, proprio dietro al Duomo.
Sin dal 1955, lo studio è specializzato nella Parodontologia, cioè la branca specialistica dell’Odontoiatria che studia e cura la malattia parodontale.
Nello studio è presente un interno team di Medici Odontoiatri, igienisti dentali e personale di poltrona specializzato proprio nei trattamenti avanzati per la parodontite, come ad esempio la terapia GBT, l’uso del laser odontoiatrico e i test genetici e microbici.
Tutte tecniche avanzate d’eccellenza, che permettono alla studio di salvare i denti naturali dei pazienti, anche in situazioni spesso giudicate incurabili da altri studi dentistici.
PBG - la Parodontologia biologicamente guidata
Grazie a decenni di studi e ricerca medica, lo Studio Dentistico Bittante ha sviluppato un protocolo di cura unico in Italia, chiamato PBG, cioè Parodontologia Biologicamente Guidata.
Questo protocollo innovativo, già sperimentato con successo su migliaia di pazienti nel corso degli ultimi vent'anni, si basa sul trattamento della parodontite mediante l'ausilio di test genetici e microbiologici, effettuati direttamente in studio e che accompagnano ogni piano di cura dei singoli pazienti.
Il test genetico della parodontite, analizzando il livello di interleuchine, può stabilire se il paziente è effettivamente predisposto allo sviluppo della malattia parodontale, mentre il test della placca batterica del cavo orale è indispensabile per stabilire la quantità della carica dei batteri parodontopatogeni e batteri saprofiti.
Il test dei batteri parodontopatogeni, o meglio della loro carica, viene eseguito periodicamente durante tutta la terapia, ed è un valore di assoluta importanza in corso di trattamento.
Difatti, proprio questo test guida gli sforzi dei dentisti e degli igienisti dentali, e gli permette di controllare l'effettiva efficacia del trattamento.
Trattamento che viene eseguito mediante precisi protocolli d'igiene orale, avvalendosi di apparecchiature d'avanguardia come il laser odontoiatrico ad alta potenza, il microscopio operatorio e l'erogazione di polveri sottogengivali sottili e molto delicate per mezzo di aria compressa.
I dati dei pazienti trattati parlano chiaro: oltre il 95% di successi conseguiti, interrompendo l'avanzamento della parodontite e salvando i denti naturali dalla caduta.
Con il protocollo PBG potrai dunque:
- Conoscere se sei predisposto alla parodontite;
- Conoscere esattamente la tua percentuale di rischio ed esposizione alla piorrea;
- Conoscere se la tua bocca è un terreno fertile per i batteri nocivi;
- Arrestare l'avanzata della malattia parodontale;
- Salvaguardare i tessuti delle tue gengive e del tuo osso alveolare;
- Impedire la caduta dei tuoi denti naturali
Prenota subito il tuo test genetico
Il test genetico per accertare la predisposizione alla parodontite è facile, veloce, indolore e può essere eseguito in ambulatorio odontoiatrico, con un piccolo prelievo di materiale epiteliale della bocca.
Datosi che il DNA non cambia nel corso della vita, il test deve essere eseguito solo una volta, ed è estremamente affidabile: può dirti con precisione se sei un soggetto predisposto o meno alla parodontite, e questo è di fondamentale importanza per impostare al meglio la tua personale terapia di cura della piorrea.
Non devi aspettare di perdere tutti i denti, dopo anni di lassismo, per non aver saputo che invece eri un soggetto predisposto alla parodontite: devi agire ora!
Nello Studio Dentistico Bittante, grazie al protocollo avanzato della Parodontologia Biologicamente Guidata, potrai eseguire con facilità il test per la predisposizione alla piorrea e, contestualmente, potrà essere eseguito anche il test sulla carica microbica della tua bocca: un altro test avanzato, che è in grado di rivelare l'esatta composizione batterica del tuo cavo orale, individuando la percentuale di batteri parodontopatogeni che sono responsabili della parodontite.
Il dentista in pieno centro a milano, fin dal 1955
lo Studio Dentistico Bittante si trova a Milano, in Corso Europa 10.
la sede è storica, ed è utilizzata da oltre sessant'anni.
lo Studio Dentistico Bittante non è un franchising e non è una catena low-cost: è uno studio unico, gestito da tre generazioni di professionisti dell'Odontoiatria e dell'igiene orale, e questo è un motivo di vanto per tutti i collaboratori e gli altri professionisti presenti giornalmente nelle sale di trattamento.
lo Studio Dentistico Bittante è nel cuore di Milano, ed è facilmente raggiungibile con le Linee Metropolitane:
- MM1 (Linea Rossa) Fermata San Babila o Duomo;
- MM3 (Linea Gialla) Fermata Duomo;
- MM4 (Linea Blu) Fermata San Babila
se vuoi raggiungerci in autovettura, ricorda che lo studio è nella Zona a Traffico Limitato di Milano (Area C), quindi ti servirà il pass (clicca qui per tutte le informazioni e per acquistarlo).
se devi parcheggiare la tua auto, davanti allo studio è a disposizione un autosilo, con parcheggi orari.
se vieni da fuori Milano in treno, puoi scendere alla stazione Milano Centrale e prendere la linea MM3 (Linea Gialla), direzione S. Donato, fino alla fermata Duomo.
se vieni invece dalla stazione di Porta Garibaldi, il percorso più breve è quello di prendere la linea MM2 (Linea Verde), direzione Abbiategrasso-Assago, scendere a Cadorna, cambiare con la linea MM1 (Linea Rossa), direzione Sesto 1° Maggio e scendere alla fermata Duomo.
se vieni dall'aeroporto di Linate, lo studio è comodamente raggiungibile in poco più di 10 minuti con la linea metropolitana MM4 (Linea Blu), scendendo alla fermata San Babila.
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Quindi ricorda che...
- la piorrea è il nome comune di quella che, in ambito medico, viene chiamata malattia parodontale o parodontite;
- la parodontite è un'infiammazione cronica delle gengive causata da alcuni ceppi di batteri orali, definiti parodontopatogeni;
- in condizioni di normalità, i batteri parodontopatogeni sono controllati dal sistema immunitario delle gengive, e non causano problemi;
- in alcuni soggetti predisposti geneticamente, un'iper-proliferazione dei batteri nocivi causa una risposta infiammatoria cronica delle gengive, con l'inizio della parodontite;
- la predisposizione genetica alla parodontite può essere misurata con un semplice test di laboratorio;
- alcune patologie come il diabete mellito o alcune cure oncologiche, come la radioterapia o la chemioterapia, possono essere fattori scatenanti l'inizio della parodontite;
- il fumo, la cattiva igiene orale, l'assenza di controlli periodici dal dentista e di igiene orale professionale sono degli elementi importanti per l'inizio della piorrea;
- secondo i dati del ministero della salute, oltre il 60% della popolazione italiana soffre di parodontite;
- allo stato attuale della medicina, non esiste ancora una cura radicale e definitiva per la parodontite, che comunque può essere fermata dai trattamenti odontoiatrici avanzati;
- l'obiettivo dei trattamenti per la parodontite è quello di fermare la retrazione gengivale, pulire le tasche parodontali ed abbassare così la carica batterica nociva del cavo orale;
- i moderni test microbici possono indicare la medico odontoiatra l'efficacia della terapia in atto, misurando la percentuale dei batteri parodontopatogeni nella bocca del paziente;
- il trattamento per la parodontite si compone solitamente di una fase intensiva ed una fase di mantenimento protratto nel tempo;
- i controlli periodici e le sedute di mantenimento dal dentista sono essenziali per impedire recidive della parodontite;
- i trattamenti avanzati moderni per la piorrea possono salvare i denti naturali dalla caduta, ma il paziente deve essere collaborativo e diligente nella terapia proposta
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Gianluigi Bittante il giorno:
martedì 06 agosto, 2024
Il Dott. Gianluigi Bittante è un Medico Chirurgo specializzato in Odontostomatologia e Protesi Dentaria.
Ha rilevato lo storico Studio Dentistico Bittante da suo padre, il Dott. Luigi Bittante, che lo aprì nel 1955.
Si è particolar modo dedicato allo studio e al trattamento della parodontite, conosciuta anche come piorrea, di cui è uno dei massimi esperti in Italia.
Lo Studio Dentistico Bittante è, attualmente, uno dei centri di rilievo nazionale per il trattamento della parodontite, e giornalmente riceve pazienti da tutta Italia, curando casi complessi a cui, spesso, è stata proposta l'estrazione di tutti gli elementi dentali danneggiati dalla piorrea.
Nell'esercizio trentennale della professione di Medico, il Dottore ha sviluppato un protocollo di trattamento della parodontite unico in tutto il Paese, chiamato PBG - Parodontologia Biologicamente Guidata.
L'obiettivo del Dottore, spesso realizzato, è proprio quello di salvare i denti dei suoi pazienti con parodontite, evitandone l'estrazione.
Oltre a questo scopo principale, quotidianamente il Dott. Gianluigi Bittante si occupa dell'Odontoiatria d'urgenza, dell'Odontoiatria Estetica, dell'Implantologia e della cura della parodontite.